Completati con successo i test di qualifica spaziale della trivella italiana che cercherà vita su Marte durante la nuova missione europea ExoMars prevista per il 2020. Lo ha annunciato Marco Stanghini, responsabile Sviluppo business Spazio Leonardo, in occasione della presentazione della mostra ‘Marte.
Incontri ravvicinati con il Pianeta Rosso’, dal 9 febbraio al 3 giugno al Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia di Milano. La trivella, realizzata da Leonardo nello stabilimento di Nerviano (Milano), è stata sottoposta a quattro mesi di prove presso i laboratori del Cisas (Centro di Ateneo di Studi e Attività Spaziali ‘Giuseppe Colombo’) di Padova: in una speciale camera allestita ad hoc, ha dimostrato di poter operare in un ambiente identico a quello marziano.
Con la sua punta in diamante, lo strumento cercherà tracce di vita nel sottosuolo del Pianeta Rosso scavando fino a due metri di profondità, dove le eventuali attività biologiche non dovrebbero essere cancellate dalle radiazioni cosmiche.
Il superamento dei test di qualifica spaziale della trivella marziana “rappresenta il coronamento di un lavoro decennale che ha impegnato tecnici e ingegneri dello stabilimento di Nerviano”, sottolinea Marco Stanghini di Leonardo. Durante le simulazioni fatte a Padova, “il modello ingegneristico della trivella ha dimostrato di poter lavorare nelle tipiche condizioni ambientali presenti su Marte, con temperature comprese tra -100øC e +35øC e una pressione atmosferica che è quasi un millesimo di quella terrestre. In tempi ovviamente più ristretti, abbiamo simulato con successo tutte le operazioni che dovranno essere svolte nei 200 giorni di attività sul Pianeta Rosso, con la raccolta di 25 campioni di suolo”.
La trivella di ExoMars è un vero gioiello tecnologico. Con una potenza di 80 watt (un quinto rispetto ai trapani di uso casalingo), perforerà il suolo con una punta in diamantepolicristallino che genererà un foro di 25 millimetri di diametro. Raccoglierà campioni di sottosuolo marziano, per poi distribuirli al laboratorio analitico che li esaminerà in tempo reale. Un modello in scala 1:1 dello strumento, con i dettagli del suo interno, robotizzato e completamente automatico, è in esposizione alla mostra ‘Marte. Incontri ravvicinati con il Pianeta Rosso’. L’iniziativa è promossa da Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Ministero dei beni e delle attività Culturali e del Turismo (Mibact) e Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, in collaborazione con Agenzia Spaziale Europea (Esa), Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf), Leonardo, Thales Alenia Space e National Geographic.
La versione definitiva entro l’estate 2018
Sarà pronta entro l’estate la versione definitiva della trivella italiana, ha detto ancora Stanghini. Superati i test, ora la strada è in discesa”, spiega Stanghini all’ANSA. “Nello stabilimento di Nerviano è già in costruzione il modello di volo della trivella, che sarà ultimato entro l’estate. Non sarà contaminato con ulteriori prove di perforazione, ma sarà direttamente spedito a Torino, negli stabilimenti di Thales Alenia Space”. Una volta sterilizzato, lo strumento sarà integrato nel rover di ExoMars, “il cui lancio è previsto tra giugno e luglio 2020: l’orbita marziana dovrebbe essere raggiunta dopo sei mesi di viaggio nel gennaio del 2021”. Una volta disceso sul suolo marziano, il rover dispiegherà il trapano ‘made in Italy’, che avrà una vita operativa di 200 giorni per raccogliere una ventina di campioni del suolo alla ricerca di tracce di vita. “Il trapano – ricorda Stanghini – avrà al suo interno un mini spettrometro, realizzato sempre da Leonardo, che in tempo reale farà una prima analisi chimico-fisica dei campioni”.