Industria 4.0, tutti i numeri del piano 2017-2020

Dagli investimenti alla formazione, i passaggi strategici

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Il Mise ha fatto il punto sul Piano Nazionale Impresa 4.0 a un anno dalla sua introduzione, ricordato gli obiettivi e in particolare le azioni che saranno messe in campo nel 2018.

INVESTIMENTI: Obiettivo incremento da 80 a 90 mld tra il 2017-2018 negli investimenti innovativi privati, un aumento di 11,3 mld di spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione con maggiore focus su tecnologie I4.0 entro il 2020, e una crescita di 2,6 mld del volume degli investimenti privati ‘early stage’ mobilitati entro il 2020. Per il 2018 in particolare sono stati stanziati dal Governo 9,8 mld dopo i 20 mld dell’anno scorso. In tutto 30 mld in due anni.

GLI STRUMENTI PUBBLICI DI SUPPORTO: Consolidamento degli investimenti in innovazione con misure come iperammortamento e super ammortamento, nuova Sabatini, fondo di garanzia, Piano straordinario Made in Italy. Ma anche potenziamento degli investimenti in capitale umano con il credito di imposta formazione 4.0, fondo per il capitale immateriale, spesa corrente e in conto capitale per gli istituti tecnici superiori.

INFRASTRUTTURE: La banda ultralarga, lo ha ricordato il ministro Carlo Calenda “è un servizio essenziale, come acqua elettricità, gas” e il premier Gentiloni ha aggiunto che “non è solo un fatto tecnologico, ma avvicina il Paese”. Il piano prevede di avere il 100% delle aziende italiane connesse a 30Mbps entro il 2020, il 50% a 100Mbps. Lo Stato ha stanziato oltre 5 mld per le aree bianche (a fallimento di mercato) e le grigie e ha assegnato gare in 17 regioni che attiveranno gradualmente investimenti pubblici nei prossimi 12-36 mesi.

COMPETENZE: Circa 200.000 studenti universitari e 3.000 manager specializzati su temi Impresa 4.0 e un aumento del 100% degli studenti iscritti ad Istituti Tecnici Superiori su temi 4.0, oltre a 1.400 dottorati di ricerca con focus sul tema. L’obiettivo prevede il piano Impresa 4.0 sarà realizzato grazie ad un investimento di 95 milioni nel triennio 2018-2020 con cui si mira ad incrementare il numero di studenti iscritti agli Its dagli attuali circa 9.000 a circa 20.000.

SFIDA OCCUPAZIONE: Una delle maggiori sfide è quella occupazionale, considerando che le dieci professioni oggi più richieste dal mercato non esistevano fino a 10 anni fa. Il piano tiene in considerazione il fatto che oltre alla formazione bisogna “gestire il rischio di disoccupazione tecnologica e massimizzare le nuove opportunità lavorative” colmando il gap di competenze. Oggi ha “elevate competenze digitali” solo il 29% della forza lavoro italiana contro il 39% di quella tedesca, il 50% di quella britannica. La misura del credito di imposta sul costo del personale impiegato in corsi di formazione negli ambiti 4.0 mira a “proteggere e rafforzare l’occupazione”. Tra gli ambiti della formazione previsti: robot collaborativi, manifattura additiva, realtà aumentata, simulazione, integrazioni digitali, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data analystic.

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