I mercati sono delusi dalle parole della presidente Lagarde su un ‘whatever it takes 2’ e in difesa dell’Italia interviene il presidente Mattarella. ‘Non è il mio scopo, non siamo qui per ridurre gli spread’, aveva detto Lagarde con parole riferite anche all’Italia e poi parzialmente corrette: ‘L’Italia beneficerà delle nuove misure. Noi ci saremo’. ‘L’Europa solidarizzi, non ostacoli l’Italia’, è stato in serata il monito del capo dello Stato. ‘Bene la precisazione di Lagarde, sono certo che la Bce userà tutti gli strumenti a sua disposizione’ perché lo shock da coronavirus non provochi una frammentazione’ del sistema finanziario dell’area euro. Intanto, lo spread aveva superato 260 punti e in una seduta shock le Borse europee hanno bruciato 825 miliardi in un solo giorno. Milano perde 68 miliardi di capitalizzazione: il Ftse Mib chiude a -16,9%, il peggior calo di sempre in un sola seduta.
La Bce alza il Qe, con un piano di acquisti netti aggiuntivi di 120 miliardi di euro per il 2020 e taglia la crescita dell’anno a 0,8%, 1,3% nel 2021, lanciando anche una nuova tranche di maxi-prestiti alle banche per fornire ‘immediato sostegno alla liquidità del sistema finanziario’. Fermi i tassi. Via libera dell’Ue al primo aiuto di Stato alle imprese. La Fed tira fuori il bazooka, inietta 1.500 miliardi di dollari. Donald Trump è sicuro: ‘I mercati rimbalzeranno, e lo faranno in modo forte’.
PER LE BORSE GIORNATA DA DIMENTICARE – Peggiore giornata della loro storia recente per le Borse europee, travolte dalle vendite sugli sviluppi dell’emergenza Coronavirus: a Piazza Affaril’indice Ftse Mib chiude in calo del 16,9% a 14.894 punti. Si tratta ampiamente del maggiore ribasso in una sola seduta dalla nascita dell’indice nel 1998 e supera il precedente record negativo successivo al referendum sulla Brexit del 24 giugno 2016, quando la perdita finale della giornata fu del 12,4%. Londra ha concluso con uno scivolone del 10,9%, Parigi e Francoforte con il medesimo ribasso del 12,2%.
Seduta da record negativo per Piazza Affari: l’indice Ftse Mib, la peggiore in assoluto tra le Borse europee pur pesantissime, ha chiuso in calo del 16,9% a 14.894 punti, ampiamente il maggiore ribasso dalla nascita dell’indice nel 1998, mentre l’Ftse All share ha ceduto il 16,4% finale a quota 16.286.
La giornata è progressivamente peggiorata fino all’apnea finale, con la gravità aggravata dal fatto che il crollo – a differenza di altre sedute drammatiche – segue cali già violentissimi, con una caduta dal 4 marzo del 32% totale, che dall’inizio della crisi da Coronavirus diventa del 41%. Tra i titoli principali di Milano, con continui congelamenti in asta di volatilità, Atlantia, Leonardo e Poste hanno perso il 22%, Enel il 19%, Eni, Mediobanca e Tim il 18%, Fca e Intesa il 17%. Tutte le banche hanno sofferto la forte tensione sui titoli di Stato italiani e, nel paniere a elevata capitalizzazione, solo Diasorin ha segnato un ribasso inferiore alle due cifre, con un calo comunque di oltre l’8%.
Lo spread tra il Btp e il Bund ha chiuso la seduta in rialzo a 251 punti base dai 191 della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale è in rialzo all’1,75%. Nel corso della seduta il differenziale è salito fino a 266 punti base, segnando i massimi da giugno 2019.
La Commissione europea ha approvato lo schema da 12 milioni di euro che la Danimarca ha messo in campo per compensare i danni della cancellazione di eventi con oltre 1.000 partecipanti a causa del Covid-19. La Danimarca lo aveva notificato l’11 marzo. “E’ la prima e unica misura di aiuto di Stato, per ora, notificata in relazione all’epidemia. La Commissione è pronta a lavorare con tutti gli Stati per assicurare che misure di sostegno possono essere messe in atto in modo tempestivo”, scrive Bruxelles.
Wall Street riduce le perdite con la Fed. Il Dow Jones perde il 6,07% a 22.088,71 punti, il Nasdaq cede il 6,03% a 7.471,62 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 5,64% a 2.586,78 punti.
Fed tira fuori bazooka, inietta 1.500 miliardi dollari – La Fed tira fuori il ‘bazooka’ e inietta 1.500 miliardi di dollari sul mercato nel tentativo di evitare una contrazione e di facilitare il funzionamento del mercato dei Treasury. In una mossa a sorpresa, la banca centrale annuncia un ampliamento della liquidità sul mercato repo e rivede la composizione degli acquisti di Treasury, pari a 60 miliardi di dollari al mese. La Fed offrirà fino a 500 miliardi di dollari in un’operazione repo a tre mesi immediata. Un’altra di analoga portata sarà condotta venerdì.
Il petrolio crolla a New York, dove le quotazioni chiudono in calo del 4,50% a 31,50 dollari al barile. Il greggio è in corsa per la sua peggiore settimana dal 2008.