Il sindaco di Messina blocca i traghetti. In serata, dopo la diretta su rtp, si è recato alla Rada di San Francesco e ha attuato la clamorosa protesta annunciata durante l’intera giornata. «Non farò passare nessuno, che mi vengano ad arrestare – dice Cateno De Luca -. Blocchiamo il traghetto. Non si possono violare impunemente le regole, mentre i siciliani sono murata in casa».
«Non me ne andrò da qui finché questa vergogna non cesserà e non sarà adottata la soluzione che abbiamo già proposto da tempo, la creazione di un’unica banca dati online per il riconoscimento immediato di tutti i pendolari dello Stretto, ai quali va garantito il passaggio tra le due sponde, ci sono medici, infermieri, forestali, forze dell’ordine, magistrati. Devono essere riconoscibili e passare senza trafile».
«Ma tutti gli altri no – prosegue – qui siamo in guerra e come nel resto dei territori urbani anche tra Sicilia e Calabria deve esserci un’unica regola, altrimenti la rabbia della gente esploderà. Io sono qui per rappresentare i siciliani e i messinesi».
«Non si può consentire l’arrivo di mezzi come una vecchia Renault 4 di girovaghi di strada che si è fatta tutta l’Italia ed è arrivata nell’Isola in barba alle denunce e i cui componenti, che sono andati allegramente ad Acitrezza, solo dopo l’interessamento delle polizie municipali di Messina e di Acireale sono stati posti in quarantena obbligatoria, dopo essere entrati a contatto con decine di persone e aver tranquillamente fatto la spesa in un supermercato».
«Il ministero dell’Interno dice che non c’è stato alcun esodo, allora il presidente Musumeci e io stiamo dicendo bugie. Ma ci sono immagini inequivocabili e questo è un vero e proprio depistaggio di Stato. La Sicilia rischia di essere infettata dalla malaburocrazia e dagli errori della politica. Noi comunque non protestiamo soltanto, rilanciamo la nostra proposta e risolviamo il problema una volta per tutte. Ma qui nessuno può scendere più, lo vogliamo capire o no?».