Londra – (PARTE PRIMA) In questi giorni ci sono numerose segnalazioni che riguardano i cinghiali. Nei giorni scorsi a Milano qualche cinghiale e’ finito nei Navigli, altri sono entrano nei cortili delle scuole (come a Pietrobono di Frosinone), altri che attraversano le strade (come in autostrada, a Roccasecca) causando spaventosi incidenti, che invadono le vie principali delle città (come a Cassino e Frosinone). Per non parlare degli immensi danni alle coltivazioni e alle aziende agricole come all’Isola d’Elba.
Nel frattempo molti cittadini ed enti si organizzano in battute di caccia, ma per esempio a Ceprano la caccia al cinghiale è stata vietata.
Il sindaco di Ceprano, Marco Galli, ha firmato infatti un’ordinanza con la quale è stata vietata, fino a gennaio, la caccia al cinghiale. Una ordinanza mal digerita dai cacciatori. Tant’è che, per far fronte all’emergenza cinghiali, sono stati messi in campo i cosiddetti «selettori», ossia cacciatori con il solo compito di abbattere i cinghiali.
Ma e’ veramente la caccia l’unico rimedio?
Secondo la scienza no. Anzi la caccia e’ la principale causa della proliferazione dei cinghiali.
Ed e’ proprio la scienza che dovrebbe essere ascoltata dai politici di turno invece dei pareri interessati da parte di alcuni dei loro elettori.
Lo scorso giugno nel corso di un convegno online dal titolo: “Cinghiali e’ ora di campbiare. La parola alla scienza. Strategie diverse per una pacifica convivenza con la fauna selvatica” e’ intervenuto il Prof. Andrea Mazzatenta, professore di psicobiologia e psicologia animale all’Universita’ di Chieti.
Ecco il video del suo intervento. E’ sufficiente vederlo per capire come ci si dovrebbe comportare. Ovvero ascoltare la scienza e non le parole al bar o alla piazza del paese.
Nella prossima parte della nostra inchiesta pubblicheremo la soluzione “scientifica e pratica” che e’ individuata per l’eredicazione dei cinghiali da una importante Agenzia Nazionale Estera per la fauna selvaggia.
Buona visione!