Le grandi conquiste ottenute con i bambini pretermine

Con la consulenza scientifica del Professor Luca Ramenghi - Ospedale Pediatrico Gaslini Genova

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Genova – Le cure al neonato ed al nato pretermine sono comparse solo di recente nella medicina moderna, basti pensare che il punteggio di Apgar che misura la vivacità e vitalità dei neonati alla nascita è solo del 1952, grazie all’intuito geniale di questa anestesista rianimatrice, Virginia Apgar.

Solo poco dopo sono cominciati a comparire  lavori scientifici sulla sopravvivenza dei nati pretermine, tra questi e tra i primi quelli della scuola del Gaslini, come lo studio che metteva in relazione il peso alla nascita ed i mesi di gestazione dei nati pretermine (tra il 1954 ed il 1958) con la loro sopravvivenza.

Col tempo si è cominciato anche a curare al meglio quelle difficoltà legate alle immaturità degli organi non ben sviluppati perchè sospinti anzitempo nell’ostile ambiente intrauterino. Polmoni, cuore, intestino, cervello sono gli organi che soffrono di più e piano piano si cominciarono a capire anche gli effetti a lungo termine delle patologie che si sviluppavano in questi organi (la enterocolite necrotizzante, la displasia broncopolmonare etc) tra le quali quelle neurologiche (emorragie intraventricolari cerebrali con idrocefala post-emorragica, lesioni necrotiche della sostanza bianca cerebrale come nella leucomalacia periventricolare, la retinopatia della prematurità etc) di maggior preoccupazione.

Per questi motivi sono cominciati a nascere dapprima i primi reparti che curavano questi neonati prematuri che spesso si denominavano “centro immaturi”. Al Gaslini nacque anche così  il reparto di Neonatologia del Gaslini denominato poi negli anni 70, CNR (centro neonati a rischio) fondato dal Professor Serra.

Più recentemente con la creazione delle Terapie Intensive Neonatali (TIN) ci si è concentrati  su un passaggio più gentile dalla vita intra a quella extrauterina, un misto bilanciato tra invasività necessarie (intubazione, posizionamento di cateteri centrali nei vasi sanguigni etc) ed attenzioni “rispettose” del neonato come per lenire il dolore il rispetto del sonno, del riposo che hanno permesso lo sviluppo della “developmental care” che si identifica in tante stimolazioni sensoriali positive, tra cui anche la più naturale come la “skin to skin” o “kangaroo care”.

Non è difficile capire come piano piano siano nate anche molte associazioni, spesso mosse dalla sensibilità dei genitori che cercano di difendere i diritti dei loro bimbi spingendo anche la politica a trovare più risorse per questi settori. Proprio per trovare  maggiori risorse, sia per dotare i reparti di tecnologie più avanzate sia per favorire la ricerca medica è nata anche Eubrain che prevede tra i suoi principi anche quello di informare al meglio perchè spesso i genitori ricevono diagnosi di lesioni delle quali non capiscono bene il significato. Eubrain nasce dal’incontro tra una madre ed un neonatologo.

Ingrid che ha vissuto le difficoltà di una figlia nata pretermine ed il Professor Ramenghi, direttore della TIN del Gaslini, da sempre interessato alla ricerca sulle patologie cerebrali dei neonati.  La preoccupazione di migliorare l’outcome neurologico dei nati pretermine ha reso possibili inaspettati risultati, perchè oggi  nascere pretermine comporta una possibilità fortemente aumentata di avere un neonato con un bel futuro, con meno esiti, specie neurologici, a lungo termine.

Per questo, è importante prendersi cura dei nostri piccolissimi per favorire al meglio la qualità di vita del loro domani, con uno sviluppo neurologico, il più integro possibile. Basti pensare che nel 2019 nella classifica dei costi sociali di ogni singola patologia di ogni età (in primis per gli adulti sempre infarti ed ictus) che comporta precisi impegni economici e sociali (Global Burden of Disease), gli esiti legati alla prematurità ben si piazzano in Italia al 48° posto, e nel 1999 erano già al 23°.

Considerando invece il mondo intero, questi costi sociali da esiti della prematurità non si sono modificati negli ultimi anni, rimanendo stabilmente al 4/5° posto di tutte le patologie, suggerendo quindi che il parto pretermine in Italia riceve, da sempre, le giuste attenzioni e cosi le associazioni, come Eubrain si prodigano per cercare di migliorare questo mondo in continuo divenire dove le nuove sfide del domani sono le proposte di ogni singolo giorno.

Luisa Costa

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