Suicidi in carcere, a Vibo Valentia il secondo del nuovo anno. E’ emergenza civica

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“Il suicidio di un detenuto a Vibo Valentia – dove solo pochi giorni fa un altro detenuto
extracomunitario aveva tentato di togliersi la vita dandosi fuoco ed è tuttora ricoverato in
gravi condizioni nel centro Grandi Ustionati del l’ospedale Cardarelli di Napoli – è il secondo
dell’anno appena iniziato dopo il suicidio avvenuto a Capodanno a Salerno. E se si aggiunge
che nelle ultime ore a Genova solo il pronto intervento di agenti penitenziari ha salvato un
detenuto dal suicidio, la situazione è di autentica emergenza civica”. A sostenerlo è il
segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria – S.PP. – Aldo Di Giacomo ricordando
che nel 2021 i suicidi in carcere sono stati 54 e oltre 500 negli ultimi dieci anni, mentre
alcune decine di migliaia i casi di autolesionismo e il doppio i casi di interventi di agenti
penitenziari che sono riusciti a sventare con prontezza e professionalità tentativi di suicidi.
“Come sostengono gli esperti la pandemia se in generale ha accentuato situazioni di
disagio mentale, apprensione ed ansia, ha avuto e continua ad avere ripercussioni ancora
più gravi nelle carceri dove – aggiunge Di Giacomo – il personale di sostegno psicologico
come quello sanitario in generale ha numeri ridotti e non riesce a far fronte all’assistenza
ancor più necessaria negli ultimi due anni di Covid. Come sindacato è da tempo che
abbiamo proposto l’istituzione di Sportelli di sostegno psicologico tanto più contando su
almeno 3 mila laureati in psicologia che nel nostro Paese non lavorano con continuità.
Come per il personale penitenziario che continua a dare prova di impegno civico è
sicuramente utile attivare corsi di formazione ed aggiornamento per essere maggiormente
preparati ad affrontare casi di autolesionismo e suicidio, oltre naturalmente a provvedere
rapidamente all’atteso potenziamento degli organici.
Uno Stato che non riesce a garantire la sicurezza del personale e dei detenuti testimonia di
aver rinunciato ai suoi doveri civici. L’incapacità – continua Di Giacomo – è ancora più
irresponsabile in questa nuova fase di diffusione della pandemia con oltre un migliaio tra
agenti e detenuti positivi solo nell’ultima settimana. Una realtà che segna un trend di
contagi in forte aumento in queste festività destinato dunque ad avere conseguenze
impattanti e ad aggravare la situazione già di eccezionale emergenza della gestione delle
carceri. Sminuire o nascondere la verità – aggiunge – può solo portare ad un’ulteriore
sottovalutazione e a complicare le problematiche esistenti per la salute della popolazione
carceraria e di chi lavora.

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