Fsp Polizia istituisce il Coordinamento Nazionale

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Il Sindacato Fsp Polizia di Stato, tra i maggiormente rappresentativi del personale della Polizia di Stato, nella consapevolezza che la tutela delle frontiere nazionali e delle questioni migratorie rappresenta una delle funzioni più delicate tra quelle cui sono chiamati gli Operatori di Polizia ha costituito un organismo apposito su scala nazionale per poter tutelare con precipua specificità i Poliziotti che lavorano a stretto contatto con i migranti.
A coordinare questo Ufficio tematico del Sindacato è stato chiamato direttamente dalla Segreteria Nazionale il Vice Questore Vincenzo Albanese, attualmente vice Dirigente del Compartimento Polizia Stradale della Calabria, ma con grande esperienza pregressa nel settore. Nello specifico il dottor Albanese ha diretto l’Ufficio Immigrazione della Questura di Catanzaro per circa sette anni, ma ha anche fatto parte per altri cinque anni della Commissione Territoriale per il Riconoscimento della Protezione Internazionale di Crotone. Albanese commenta così il suo nuovo incarico: “Ringrazio la Segreteria Nazionale, in particolare il Segretario Generale Valter Mazzetti ed il Segretario Nazionale Giuseppe Brugnano, per questo impegno nel quale cercherò di mettere a frutto l’esperienza maturata sia presso l’Ufficio Immigrazione che presso la Commissione Territoriale di Crotone. Sono assolutamente convinto – dice Vincenzo Albanese – che il grande lavoro cui quotidianamente sono chiamati i colleghi della frontiera, dell’immigrazione, ma anche dei Reparti Mobili che prestano servizio presso gli Hotspot, i Centri prima l’accoglienza ed i Centri di permanenza per i rimpatri merita una attenzione particolare. Siamo al centro del Mediterraneo, sulla sponda opposta alle nostre coste, una moltitudine umana prova in ogni modo di giungere in Europa, con la falsa certezza che qui comunque certamente troverà un lavoro ed una collocazione sociale. I singoli poliziotti – dice il sindacalista dell’Fsp Polizia di Stato – non possono affrontare da soli la inquietudine e la conseguente ribellione che ne deriva quando i gruppi migratori si renderanno conto che l’Europa non è quella che hanno visto al cinema o in Tv quando erano nei loro paesi. E cosa dire delle difficoltà per eseguire le espulsioni dal territorio nazionale, che comunque si fanno con estrema professionalità, certamente non adeguatamente retribuita. Viviamo dunque un momento storico in cui le tensioni sociali conseguenti all’immigrazione incontrollata rischiano di diventare il principale problema di ordine pubblico, i colleghi – conclude Albanese – cui è demandato il primo contatto con i migranti ritengo debbano avere quantomeno una formazione adeguata indirizzata a prevenire prima di tutto rivolte e fughe di massa.”

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