Un team dell’Università della Calabria, formato dal dottorando Giuseppe Mazzotta e dai docenti Carmine Dodaro e Francesco Ricca, del dipartimento di Matematica e informatica, è risultato vincitore di un prestigioso riconoscimento per una ricerca nel campo dell’Intelligenza artificiale, uno dei fiori all’occhiello dell’ateneo calabrese.
Il riconoscimento è stato conferito durante una delle più importanti conferenze internazionali sull’Intelligenza Artificiale, l’AAAI Conference on Artificial Intelligence (AAAI-22), organizzata in Canada. La ricerca fa parte di una rosa di 12 lavori, selezionati fra gli oltre 9200 articoli scientifici valutati dal comitato di programma, di cui meno del 15% è stato accettato per la presentazione alla conferenza. In particolare, la ricerca di Dodaro, Mazzotta e Ricca è stata insignita dell'”Outstanding Student Paper Honorable Mention AAAI-22″.
Il lavoro premiato, dal titolo “Compilation of Aggregates in ASP Systems”, descrive una nuova tecnica di Intelligenza artificiale che consente di realizzare sistemi per il ragionamento automatico capaci di aggregare e dedurre conoscenza, per consentire alle macchine di risolvere problemi complessi anche per gli esseri umani.
«Il nostro lavoro – spiega Giuseppe Mazzotta, 25 anni, al secondo anno di dottorato in Informatica – consente di convertire, automaticamente, una descrizione di un problema complesso in un sistema di AI capace di risolverlo. In particolare, abbiamo testato l’approccio sull’assegnazione del personale di una grande azienda alle proprie mansioni, garantendo che numerosi vincoli e preferenze fossero rispettate. I sistemi preesistenti non riuscivano a calcolare una soluzione valida all’aumentare del personale e delle mansioni, mantenendo gli stessi vincoli, ad esempio, quelli dei costi. La nostra ricerca, invece, consente di superare questa limitazione e di applicare la risoluzione automatica di problemi anche in casi dove prima non era pensabile. Ovviamente le applicazioni possono spaziare in moltissimi campi. I risultati ottenuti supportano fortemente il nostro lavoro e questo è per noi motivo di tanto orgoglio».
«Ricevere una menzione d’onore – ha concluso Mazzotta – solitamente assegnata a circa uno su mille, ha ripagato tutti gli sforzi e i sacrifici fatti durante questo mio primo anno di dottorato, ma cosa ancora più importante mi ha insegnato che nulla è impossibile».