Abbiamo bisogno di autenticità. Ne ha bisogno la nostra terra, ne hanno bisogno le nostre comunità, ne ha bisogno il Pianeta. Ne abbiamo bisogno tutti, da produttori e consumatori allo stesso tempo, a tutte le latitudini. Ma ne abbiamo bisogno anche e soprattutto a tavola, a casa o fuori. E se ricordare questo messaggio ed interpretare questo appello può anche passare forse inosservato in tutti gli altri periodi dell’anno, a Pasqua questi contenuti e questa esigenza assumono un significato diverso e più importante: di auspicata rinascita e ripartenza, di messa in discussione dei nostri comportamenti e di ripresa di quel continuo viaggio individuale e sociale che ognuno di noi vive nei propri territori, nel proprio lavoro, nella propria famiglia, nelle proprie ambizioni e nelle propri progetti. Dobbiamo riappropriarci dell’autentico e questo percorso che è esistenziale ma anche economico e di sviluppo non può non partire da ciò che decidiamo di coltivare, trasformare, produrre e mangiare.
È quanto dichiara a nome dell’intera Famiglia Barbieri, l’agrichef Enzo invitando tutti a cogliere l’occasione di questa tradizionale ricorrenza spirituale di riflessione per investire un piccolo momento delle nostre giornate a ridurre, perché ciò è possibile, il grande spreco alimentare al quale sembriamo ormai abituati da dinamiche e ritmi contemporanei indotti su scala globale, stimolando al tempo stesso il piacere per cibi senza additivi e conservanti chimici.
Economia circolare. Filiera corta, anzi cortissima. Recupero degli scarti, di tutti gli scarti. Coltivazione diretta. Orto biologici. Concimi naturali. Allevamenti non intensivi. Recupero, valorizzazione e comunicazione delle migliori tradizioni. Riproposizione innovativa dei piatti della memoria. Stagionalità. Biodiversità. Ma anche riduzione degli sprechi idrici ed energetici ed approvvigionamenti alternativi e più naturali. In due parole: eco-sostenibilità e qualità della vita. Dagli orti ai laboratori, dalla bottega alle cucine del nostro ristorante, ogni giorno – prosegue – ci ispiriamo e ci nutriamo di queste consapevolezze e questi valori ci piace condividere in tutti i momenti in cui pensiamo sia più forte e necessario un segnale di pace con noi stessi e con la natura che ci circonda.
È per tutti questi motivi – continua l’agrichef – che mi ha positivamente colpito la campagna di comunicazione sociale promossa quattro mesi fa in Messico dalla catena mondiale Burger King (che fa seguito alla campagna globale di qualche anno prima con i panini ammuffiti dopo un mese per richiamare provocatoriamente l’attenzione sull’assenza di conservanti chimici), rilanciando foto in bianco e nero, con la classe media operaia protagonista e lo slogan: il vero ha un sapore migliore.
Ed è con questo spirito che lo storico Hotel-Ristorante si appresta a condividere la proposta del menu di Pasqua e Pasquetta. L’aperitivo affacciati sulla Città d’Arte sarà con i fritti della tradizione: crespelle alle acciughe ed anelli di cipolla. L’antipasto, con la frittata di asparagi, la salsiccia ed il guanciale; il tagliere di salumi e formaggi del Pollino accompagnati dalla mostarda d’uva; cicoria, carciofi sott’olio e cipolla rossa di Tropea in agro; la zuppa di fave alla contadina; i carciofi e mollicata, la terrina di funghi di bosco e le tartine di pane nero, ‘nduja e fico dottato. – Risotto di Sibari con carciofi, salsiccia e zafferano e fileja ai funghi porcini e guanciale croccante, sarà la proposta dei primi piatti. E per secondo, capretto al forno con patate al rosmarino e bracioline di maialino nero alle erbette selvatiche. Più i dolci, rigorosamente della tradizione.