Da teatro regionale e baricentro quotidiano di proteste e polemiche su tutto ed ovviamente sul sindaco e sull’amministrazione comunale dell’epoca, Cariati è ormai sparita dai radar dell’opinione pubblica, del dibattito e del confronto territoriale su una qualsiasi delle tante emergenze e questioni aperte. Il parlamento locale ha chiuso le porte. Opinionisti e visionari si sono ritirati forse a vita privata. Tutto si è magicamente risolto. Tutto è arrivato a soluzione. Oppure è solo cambiato il Sindaco?
Se lo chiede il Gruppo de L’Alternativa C’è evidenziando come, dall’insediamento della super Giunta Minò, a Cariati e da Cariati nessuno più affronti le tante criticità che solo fino a qualche mese, con la Giunta precedente, erano all’ordine del giorno di uno show mediatico senza precedenti. Oggi nulla, silenzio tombale, indifferenza, auto-censura oppure, molto più semplicemente, tutti impegnati in altri interessi.
Non si spiega altrimenti – proseguono da L’Alternativa C’è – come mai non vi sia più dibattito e confronto sulla reale situazione dell’Ospedale che prima era invece la chiave di lettura perfino delle previsioni meteorologiche. In generale si ha l’impressione che a Cariati vi sia finalmente un super ospedale dove tutti possono ormai andare a curarsi per tutto e senza alcun disagio o problema o gap, come prima del 2010. La battaglia è finita. Il risultato (quale?) è stato raggiunto e tutti vissero felici e contenti.
Così come per la SS106, assillo quotidiano fino a qualche mese, consigli comunali aperti, richieste e polemiche da ogni direzione. Oggi, con la Giunta Minò, non è più strada della morte, ma dei fiori e della vita. Tutto risolto, dibattito chiuso e guai a chi fiata. Anche perché, non essendoci più urla nei corridoi e scioperi della fame per difendere l’accesso agli atti, significa sicuramente che la democrazia a Cariati è ormai cresciuta, matura, compiuta. E avanti così.
E dei treni ne vogliamo parlare? È ormai solo un brutto ricordo. Ora sfrecciano tutti ad alta velocità su linea elettrificata, super puntuali, numerosi, comodi, eleganti e super efficienti. Anche qui, capitolo chiuso. Così come il paragrafo dei sottopassi cittadini, prima assillo quotidiano di tutti, oggi stop. Si entra e si esce da sottopassi a tutti gli angoli del territorio comunale. L’emergenza è finita.
Così come sparita dall’agenda e dalle eventuali preoccupazioni dell’attuale classe politica di governo la questione discarica di Scala Coeli: come è andata a finire? Ovviamente Sindaco, assessori e maggioranza risultano non pervenuti neppure sul progetto di pale eoliche a Crosia o sull’autonomia differenziata.
Hanno opinioni in merito? Quale è oggi la posizione di Cariati, al di là dell’invenzione e concessione di improbabili onorificenze?!
Una volta, poi, c’era anche l’emergenza erba. Cariati è passata dalla giungla al deserto: l’erba qui non cresce più o nessuno la vede. Anche se, appena si scorge un filo fuori posto, abbondano le determine di pagamento per taglio immediato, urgentissimo ed improcrastinabile (come accaduto ad esempio al Cinema Teatro!) per un totale speso ad oggi ed in pochi mesi mai effettivamente registrato in passato.
Ma allora un dubbio sorge spontaneo, così come dovrebbe essere per l’erba: è quest’ultima che non cresce più (anche se si vede ovunque) o è la spesa per tagliarla che è diventata gigante? Ma se nessuno ne parla, vuol dire forse che il comune è pulitissimo. Del resto sono sparite anche le isole ecologiche e pure gli ingombranti: chi li ritira, come e dove vengono smaltiti?
Che il paese è ormai pulitissimo, comunque, lo vedono forse le centinaia di migliaia di turisti che grazie ai super mercatini ed eventi di Natale, costosissimi ma per lo più andati deserti e che forse avranno generato numeri esponenziali di presenze e pernottamenti nei B&B, negli hotel e nei ristoranti di Cariati, soprattutto del suo centro storico. Forse. Allo stato nessuno lo sa, in assenza di numeri certi sull’effettivo ritorno turistico di quella spesa pubblica, sulla quale, sommata a quella estiva, ritorneremo presto, per dovere di trasparenza nella obbligatoria rendicontazione delle risorse dei cittadini.