Londra – Si svolgerà a Cecina una mostra di pittura che ripercorre circa 20 anni di produzione artistica (opere dal 1997 al 2016) di Paolo Bottai.
L’evento, si concentra sul filone più controverso e particolare dell’intera produzione di Bottai: il filone “Subliminale”.
La mostra, presenta oltre 40 opere dell’artista scomparso nel 2022.
Alcune di esse visibili al pubblico per la primissima volta.
Anni quelli sopra citati, intensissimi di lavoro, sperimentazione e ossessiva ricerca da parte di Bottai, dove i pensieri e le emozioni interne sono riversati con furore nelle tele.
Ogni opera rappresenta un racconto, un’esperienza intensa di cose vissute, raccontate attraverso il concatenarsi di forme, colori, vortici di immagini e figure che si intersecano in un magma vivo e brulicante di emozioni.
Nella mente di Bottai, le scene appaiono affastellate, ricche di significati personalissimi e sconosciuti; egli scava fin nelle viscere, nei bui anfratti delle sinapsi cerebrali alla ricerca di ogni oscillazione, ogni ricordo, ogni scena vissuta, qualsiasi elemento utile per raccontarci le sue emozioni più profonde. I colori vorticosi, possono guidarci e accompagnarci in questi sentieri inesplorati della mente.
Lo spettatore si trova così a incontrare questi percorsi di riflessione e si ha la sensazione di sentirsi risucchiati dal succedersi di linee, oggetti, di occhi e di pinne, e condotto in un labirinto razionale, cerebrale e fantastico a cercare l’origine, la ragione, il senso del fluire delle immagini.
Le figure sono ritratte su una superficie, affollate, accalcate, come una folla in una piazza stracolma di manifestanti. La grande maggioranza delle opere di questa tipologia che Bottai ci presenta, ti fa soffermare a lungo dandoti la possibilità di aprire innumerevoli connessioni interpretative, fornendoti i mezzi per poter viaggiare all’interno di esse con la tua stessa creatività; ogni figura – più o meno leggibile – rappresentata nel mezzo delle sue opere, diviene protagonista di un racconto a sé, oppure diviene allo stesso modo osservatrice silenziosa dei racconti narrati delle altre figure.
La mostra è organizzata dal Comune di Cecina, che ha messo a disposizione il Centro Espositivo Culturale, e dal sodalizio di Associazione culturale Paolo Bottai, di cui il figlio dell’artista è presidente, da Alessandro Schiavetti (ACS Art Center), curatore e critico d’Arte e dall’Associazione Aruspicina del presidente Marzio Porri.
L’inaugurazione è fissata per Sabato 3 Febbraio alle ore 17:00 presso il Centro Espositivo di Piazza Guerrazzi – 57023 Cecina (LI).
Per info e visualizzazione opere: www.paolobottai.it – info@paolobottai.it
BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Paolo Bottai nacque a Montecatini Terme (PT) il 22 giugno 1942.
Fin dalla tenerissima età, maturò una grande curiosità e forte interesse al mondo dell’arte. Con il trasferimento della famiglia sulla costa tirrenica a Rosignano Solvay, il suo interesse alle arti si acutizzò ancora di più.
La madre infatti, capite le capacità del figlio, lo avvicinò alla bottega del pittore Sirio Bandini, l’allora vicino di casa, che divenne da subito, suo maestro.
Già dal 1954 partecipa a mostre e concorsi di pittura estemporanea ricevendo premi e riconoscimenti. Nel 1966 organizza la sua prima personale.
Nel pieno della maturità artistica, nel 1968 si trasferisce a Venezia, dove inizia un’intensa relazione con artisti di fama nazionale come il pittore Emilio Vedova e gli scultori Murer e Bertazzolo, che lo portano a fondare la Gal-leria “Il Riccio” divenendone responsabile artistico.
Bottai inizia un lungo peregrinare tra il Veneto e la Toscana dove sovente rientra. Proprio a Rosignano, con alcuni artisti locali, nel 1971 costituisce il gruppo artistico “Gli Irrazionali” divenendone il teorico. La sua ricerca pittorica in quegli anni si concentra su paesaggi molto particolari.
Negli anni ‘90 abbandona totalmente gli stereotipi della pittura classica e intraprende una strada nella quale, intense emozioni si manifestano nelle tele contorcendo e for- mando colori, forme, figure umane e animali, luci ed ombre. Per far ciò, attinge da trattati di filosofia e psicologia una conoscenza che lo porta ad aprire scenari innovativi, creando qualcosa di molto originale, che non si rifà a nessun artista passato. Da qui la nascita del filone pittorico “Subliminale”.
L’evoluzione della sua ricerca, lo porta ad affrontare sempre nuovi stili e nuovi filoni pitto-rici.
Molto rilevanti le opere de “I Tarocchi”; dove le tinte si fanno più accese, in cerca di un contrasto in grado di colpirci immediatamente in uno scatto di velocità insolito e accattivante. Fioriscono animali stranissimi e figure danzanti. Un tripudio di colori aggressivi e di movenze innaturali.
Paolo Bottai muore a Cecina nel dicembre 2022.