I rifiuti inerti derivanti da costruzione e demolizione rappresentano oggi il 47,7% del totale dei rifiuti speciali prodotti in Italia, corrispondenti a circa 77,2 milioni di tonnellate. A metterlo in evidenza sono gli specialisti del Gruppo Seipa, realtà impegnata dal 1968 nell’attività di fornitura di materiali e servizi per le attività di costruzione e demolizione (C&D), riferendosi all’ultimo Rapporto ISPRA.
Il dato sottolinea l’importanza strategica del settore dei rifiuti inerti nel contribuire all’economia circolare del nostro Paese.
«Il recupero di questi materiali non è solo una pratica virtuosa, ma una necessità ambientale. Il problema principale non risiede tuttavia nella mancanza di impianti di riciclo, ma nella difficoltà di reintrodurre i materiali riciclati nel mercato come vere materie prime-seconde» commenta Valter Ciaraffoni, Direttore Generale del Gruppo Seipa.
Per ogni tonnellata di aggregati inerti riciclati reimmessa sul mercato, vengono vendute tra le 260 e 380 tonnellate di inerti naturali estratti. Insomma, il tasso di sostituzione è fermo al 4%: un’anomalia considerando che gli inerti riciclati sono certificati e con prestazioni paragonabili ai materiali vergini.
Insomma nell’edilizia le “materie prime-seconde” ancora non trovano mercato. Eppure l’esperienza del Gruppo Seipa dimostra che è possibile invertire questa tendenza: nel 2023, l’azienda romana ha introdotto sul mercato volumi di materie prime-seconde tripli rispetto ai materiali vergini, grazie allo sviluppo di prodotti innovativi come ad esempio BeCoMix® e BeCaVit®, arrivando ad un tasso di reimpiego superiore al 50% e stabilendo così un record per il settore.
«Il riciclo e il riutilizzo dei materiali inerti sono non solo possibili, ma necessari per ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni e garantire una gestione sostenibile delle risorse nel lungo termine» dicono gli esperti del Gruppo Seipa.
Seguire questo esempio potrebbe ridurre dal 15% al 30% il consumo di risorse naturali in Europa, contribuendo ad una maggiore sostenibilità ambientale.
«Operiamo nel quotidiano ispirati da un principio che è quello di lavorare per costruire un ambiente che rifletta i valori in cui crediamo» conclude Valter Ciaraffoni.
Il cammino professionale del Gruppo Seipa e le sue attività hanno inizio nel 1968. Una realtà fortemente radicata sul territorio dove è cresciuta che da sempre certifica tutti i suoi processi produttivi ed i suoi materiali a garanzia di una superiore qualità dei propri servizi nonché di una politica operativa trasparente e conforme ai principi di ecosostenibilità e rispetto dell’ambiente.
Le principali referenze aziendali sono rappresentate dai lavori infrastrutturali, edili o stradali e dalle attività di demolizione e bonifica di particolari aree o di zone interessate da eventi straordinari come i terremoti.
Il gruppoSeipa si è anche occupata della bonifica dei terreni in Via dei Papiri in località Santa Palomba e del Tecnopolo, rimuovendo più di 20mila tonnellate di rifiuti e ripristinando lo stato dei luoghi.
Tra i prodotti maggiormente innovativi, l’azienda ha ideato il BeCaVit®, materiale certificato e conforme al regolamento cavi del Comune di Roma, per il riempimento di diverse cavità sotterranee. Il BeCaVit ha la caratteristica di essere prodotto con inerti riciclati e di essere permeabile, ovvero di poter assolvere al proprio compito venendo attraversato dall’acqua, evitando dunque successivi smottamenti o crolli superficiali.