Sicurezza alle Frontiere: e’ un Mercato che non Conosce Recessione

Londra – Il business legato alla sicurezza dei confini non conosce recessione. Piu’ di 2.5 miliardi di dollari sono stati investiti dal 2004 a oggi per la sicurezza delle frontiere dei Paesi dell’Est Europa. Cifra questa, che pare sia destinata a raddoppiare. Frost & Sullivan prevede, infatti, che il business legato alla sicurezza crescera’ enormemente nei prossimi dieci anni. Da qui al 2017 si spenderanno, infatti, la bellezza di 4.5 miliardi di dollari in infrastrutture, sistemi di sorveglianza, veicoli, aparecchiature IT e tecnologia biometrica lungo la frontiera esterna dell’Unione Europea ad Est.

Una nuova ricerca di Frost & Sullivan Border Security Market Assessment – EU Accession States (http://www.aerospace.frost.com) valuta il giro d’affari di questo mercato e offre un’analisi approfondita delle potenzialita’ di crescita per l’industria.

“Negli ultimi tre anni, i Paesi dell’Est di nuova adesione all’Unione Europea hanno investito molto nella sicurezza alle frontiere in conformita’ con le norme sulla sicurezza dettate da Schengen – spiega l’analista di Frost & Sullivan Abdallah Binmadhi -. Questi includono investimenti nella costruzione, ristrutturazione e miglioramento delle infrastrutture per il passaggio delle frontiere, le dotazioni operative quali gli attrezzi di laboratorio e di rilevamento, l’hardware e il software e tutti i moduli di trasporto, logistica e operativi.”

Schengen rappresenta un punto cruciale. Infatti, i maggiori investimenti si sono concentrati e si concentreranno soprattutto in quelle aree di gestione delle frontiere che piu’ richiedono la conformita’ alle direttive di Schengen. Si tratta, in particolare, di equipaggiamenti operativi (sensori ottici e veicoli per la ricognizione dei movimenti), infrastrutture di confine, dello Schengen Information System ( sistema informatico per scambiare informazioni tra tutti gli stati membri sulle persone che fanno ingresso nell’area comune Schengen) e dei sistemi informativi per i visti, che includono anche tecnologie biometriche.

Al fine di includere Romania e Bulgaria nell’area di Schengen, la Commissione Europea ha allocato i fondi Schengen Facility II ai due Paesi. Di questi, circa il 70 per cento sara’ usato per implementare i regolamenti dello Schengen Aquis e i controlli delle frontiere nei prossimi 3 anni.

“Buone notizie anche per le aziende italiane – dice l’analista di Frost & Sullivan – visto che ci si aspetta una crescita dell’intero mercato attorno all’ 8% all’anno almeno per i prossimi 5 anni. Le aziende italiane potranno individuare opportunita’ di business offrendo infrastrutture per i posti di controllo e lungo i confini, sistemi di sorveglianza, aparecchiature IT, sistemi di communicazione e veicoli”.

Ma vediamo qual e’ la situazione attuale del mercato della sicurezza alle frontiere nei Paesi di nuova adesione dell’Unione Europea. “E’ un mercato sicuramente frammentato – spiega l’analista di Frost & Sullivan – e non ci sono singole istituzioni in ciascuno di questi Paesi la cui responsabilita’ e’ quella di gestire forniture e contratti. Inoltre, le istituzioni governative addette all’investimento dei fondi variano da Paese a Paese. Un altro grosso problema e’ poi rappresentato dalle pratiche di fornitura spesso corrotte fraudolente”.

“L’alto livello di protezionismo del mercato locale puo’ rappresentare un problema di non poco conto in alcuni Paesi di nuova adesione all’Unione Europea. E molte imprese locali sono preferite a quelle straniere nel corso delle aste – avverte Binmadhi – Il modo per superare questa sfida e’ attraverso la creazione di partnership strategiche con le imprese locali, al fine di certificare il rispetto delle regole competitive della Commissione Europea (politiche di aiuto statale, controllo delle fusioni e regole antitrust) e al fine di incoraggiare e premiare l’efficienza e l’innovazione”.

Per coloro che fossero interessati alla ricerca Border Security Market Assessment – EU Accession States e a maggiori informazioni sul mercato della sicurezza alle frontiere si prega di inviare una mail a Chiara Carella, Corporate Communications al seguente indirizzo chiara.carella@frost.com.

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