S’interrompono i lavori in banchina

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Stop ai lavori al molo di Porto Azzurro. Da sabato piazza Matteotti sarà interdetta al traffico dei veicoli, come dire nessun mezzo potrà transitare nella zona. Come dire un nuovo stop all’impresa Crudo di Brindisi che si aggiunge ai ritardi nella presecuzione dei lavori dovuti alle condizioni metereologiche che negli ultimi mesi si sono abbattute sull’Elba. Ritardi su ritardi, imprevisti su imprevisti con tutto quello che questo comporta in termini di disagi per l’intera area portuale e per i servizi di collegamento marittimi, quello della Toremar che sono ormai sospesi da diversi mesi.
Si tratta di interventi legati all’allungamento della banchina e di rafforzamento della diga frangiflutto per conto del Genio civile opere marittime di Livorno. Ora l’impresa Crudo, si troverà obbligata, suo malgrado, a sospendere i lavori. A conti fatti, l’impresa ha operato sì e no tre mesi, troppo pochi per cominciare a “vedere” qualcosa d’importante sul molo d’attracco, mentre s’impongono interventi urgenti sul medesimo “dente” del porticciolo. L’impresario Michele Crudo ha trasmesso, giorni fa, al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che “a seguito delle numerose e eccezionali avverse condizioni meteomarine” la struttura portuale di Porto Azzurro, specificatemente quella che si trova indirizzata verso il golfo di Mola, ha subito “un cedimento della banchina” stessa. In parole povere, una spaccatura si è ulteriormente accentuata in questo periodo sul molo in modo tale da richiamare gli addetti a intervenire prima che la struttura muraria rovini in mare. Non solo.
I massi che sono stati messi all’esterno della diga foranea, se non saranno ulteriormente trattati e il lavoro della messa a dimora degli stesso non sarà ultimato (come si fa non si sa, visto la delibera del sindaco che di fatto impedisce la circolazione per piazza Matteotti di mezzi pesanti), il rischio che si corre è che il mare rimuova la massa che è stata provvisoriamente depositata sul fronte, di fatto annullandone lo scopo principale. «Neppure il tempo di iniziare – commenta amaramente l’ingegner Michele Crudo, titolare dell’impresa esecutrice dell’intervento – ed ecco che dobbiamo interrompere. Fino a quando non si sa. Perché se dobbiamo aspettare che la pavimentazione abbia fatto presa si arriverà sotto primavera. Il tempo di qualche altro intervento ed eccoci ancora costretti a sospendere i lavori perché siamo a ridosso della stagione estiva. In modo tale che da tre anni che i nostri operai sono su Porto Azzurro e per lunghi tre anni ancora non siamo riusciti a terminare un’opera che avevamo in programma di realizzare».
Infatti il cantiere che si è installato sul molo aveva iniziato dal potenziamento della diga foranea, prima di arrivare all’allungamento del molo.
Diga foranea eseguita per un terzo; e il restante? «Aspettiamo – risponde ancora il titolare – sperando di poter arrivare a un compromesso con l’amministrazione comunale e portare in porto almeno una sezione di quello che era in programma di realizzare in banchina». È da sessant’anni che l’impresa Crudo opera nel settore delle Opere Marittime; fra gli ultimi suoi interventi alcuni importanti lavori sul porto di Livorno.
«Ciò che mi dispiace – conclude l’impresario – è che si associ il nome della nostra impresa alle lungaggini dei lavori. Non è per colpa nostra».
Luigi Cignoni

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