Firenze – Per i bus turistici, la Toscana è l’esattore più caro d’Italia: a Firenze il ticket, introdotto nel 1997, costa ora circa 240 euro in media, tariffa che comunque ha varie fasce. Seguono Pisa con 109 euro, Siena con 100, mentre i centri minori come San Gimignano, Volterra, Montepulciano, Montecatini richiedono fino a 70 euro per autobus. Se un gruppo di 30 turisti vuol girare la Toscana per una settimana con un autobus turistico (motorizzazione Euro3 quindi molto recente) il costo delle sole “gabelle” per ticket di accesso che deve sostenere varia da un minimo di 735 euro, se il gruppo soggiorna in una cittadina o comunque in un posto dove non si paga ticket, fino a 1.155 euro se il gruppo soggiorna 7 notti a Firenze, con una escursione a Siena, una a Pisa, una a Lucca, una a San Gimignano e due giorni a Firenze. Questo significa per un gruppo di 30 persone un costo a testa che può giungere fino a circa 40 euro. Questa è una situazione insostenibile, che non si può più tollerare, in Toscana così come in tutto il Paese.
Per questo le associazioni delle imprese di bus turistici lanciano la campagna “No ticket bus” e richiedono un urgente intervento a livello nazionale e locale per eliminare questi balzelli riconoscendo alle città d’arte un sostegno agli oneri che affrontano per l’accoglienza turistica.
Ticket, pedaggi e lasciapassare, infatti, sono già in vigore per i bus turistici in diverse città d’Italia. A Venezia, la regina del ticket, un bus deve sborsare, in alta stagione, da 340 a 470 euro. In Lombardia, Mantova richiede 70 euro, a Milano si paga l’Ecopass. In Umbria una visita ad Assisi può costare il primo giorno circa 90 euro. Roma, sta nel mezzo con 150 euro in media di ticket, ma la cifra cambia in più o in meno in relazione a varie possibilità. Nell’esclusiva Costiera Amalfitana la tariffa si impenna nuovamente per raggiungere ad Amalfi quasi i livelli veneziani, 240 euro. In Sicilia, il Comune di Monreale (Palermo) in piena stagione turistica ha portato la tariffa d’ingresso dei bus da 15 a 65 euro senza alcun preavviso.
In un paese turistico come il nostro, in un momento di grande difficoltà economica internazionale, dove l’ndustria turistica è la prima a farne le spese, il settore dovrebbe essere aiutato. Queste “gabelle” invece contribuiscono ad affondarlo.
Dall’estero continuano a giungere minacce, da parte dei tour operator, di annullamento delle visite già programmate. I turisti in autobus scapperanno. Se l’ Italia non toglierà i ticket all’ ingresso dei bus turistici, aumentati nelle città d’arte in misura insopportabile, è inevitabile che le organizzazioni europee che gestiscono i viaggi del turismo su gomma diserteranno il nostro Paese, dirottando i loro pullman, come già sta accadendo, sempre più verso altre località dove questi balzelli non esistono.