Firenze – Una situazione tipica delle grandi città italiane, con maggiori criticità legate alle Pm10, le cosiddette polveri sottili, ma anche all’ozono (O3)e al biossido di azoto (No2), mentre non destano preoccupazione benzene, biossido di zolfo e monossido di carbonio. E’ la fotografia della qualità dell’aria nel corso del 2008 nel territorio fiorentino, illustrata oggi da Arpat. Il monitoraggio, spiega l’Arpat, è stato realizzato attraverso una rete di 15 stazioni fisse per il rilevamento degli inquinanti e di tre stazioni metereologiche. A illustrare il report il direttore di Arpat Sonia Cantoni e il responsabile unità mobile per i controlli ambientali Alessandro Franchi.