Un passo indietro di mezzo secolo.
Un viaggio nei ricordi e anche di amore per l’Elba.
Siamo nella splendida cornice della spiaggia di Spartaia, Hotel Desirée, nel comune di Marciana.
Dopo cinquant’anni dall’ultima visita, Tony Renis, al secolo Elio Cesari, indimenticabile cantautore, attore, e produttore discografico italiano, è tornato all’Elba.
Qui, correvano gli anni Cinquanta quando ha mosso i suoi primi passi, suonando all’Hotel del Golfo di Procchio.
Proprio gli stessi anni in cui, poco più in là, a Marina di Campo, si esibiva un certo Silvio Berlusconi.
«Una persona splendida – dice Renis – che non posso che stimare ancora di più dopo le aggressioni mediatiche che continua a subire. Lui ha un gran ricordo dell’isola d’Elba. Suonava a Marina di Campo, ad una manciata di chilometri da dove ero io. In un certo senso era un mio concorrente. Ai suoi ospiti racconta sempre che una sera, siccome era di riposo, mi venne a vedere. Aveva sentito delle voci in giro. Si diceva che in un hotel di Procchio suonasse un ragazzo molto promettente. Da allora, dice sempre il premier, decise di cambiare mestiere».
Il tempo è passato ma l’Elba è rimasta nel cuore. Dice Renis: «La trovo splendida come prima. E’ un paradiso. Straordinaria. Con questa vegetazione, come c’è anche qui a Spartaia, è unica. Credo che sia uno dei posti più belli del mondo. Preferisco la parte nord, dalle Ghiaie a Marciana Marina, ma è tutta bella. Potrebbe essere valorizzata di più, come altre isole del calibro di Capri ed Ischia, ma dalle quali l’Elba non ha proprio niente da invidiare. Proprio ieri, ho potuto ammirare la bellezza di questo posto vedendolo dal mare, da una barca, tutto questo grazie al mio carissimo amico, l’onorevole Domenico Di Virgilio, nonché grande medico, che ha insistito tanto perché tornassi qui. Devo dire che è stata un’ottima scelta».
Tanti i ricordi.
Rimarca Renis: «Ci ho passato ben quattro estati a lavorare, dal 1955 al 1958. Suonavamo all’Hotel del Golfo, con un trio: fisarmonica, batteria e chitarra. Mi ricordo di un dottore, anzi il dottore, visto che era il medico di tutti, essendo probabilmente l’unico. Si chiamava Ernesto Somigli, ero diventato suo amico, un uomo dolcissimo. Mi ricordo che una volta ebbi un problema di salute, non ricordo però quale. Allora lui corse da Portoferraio fino a Procchio per visitarmi. Una splendida persona. Poi ricordo Carlo Gasparri e anche quando con Tancredi Pasero, uno dei più grandi lirici italiani di tutti i tempi, da cui, fra l’altro, andavo a studiare musica, venivamo a trovare suo figlio Riccardo. Già allora erano proprietario dello stesso hotel dove adesso sono ospite. Non lo vedevo dalla fine degli anni’50. E’ stato molto bello rivederlo».