Una rete del metano per l’isola

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L’energia all’Elba? Un vero lusso. Lo confermano i dati tanto che il caso elbano sarà presto discusso in parlamento grazie ad un interrogazione dell’onorevole Riccardo Migliori. L’unica fortuna dell’isola sono le temperature, fortunatamente miti anche durante l’inverno. Ma quando il freddo si fa sentire le bollette energetiche salgono alle stelle. E il motivo è ancora una volta il tratto di mare che divide l’isola dal continente.
 Dieci miglia di acqua che troppo spesso fanno sentire gli elbani cittadini di serie B.
 I costi Trasportare venti mila litri di gpl da Piombino a Portoferraio costa 2mila 500 euro a viaggio. Annualmente l’isola consuma – per il riscaldamento e le esigenze energetiche delle imprese. qualcosa come 6 milioni di litri all’anno. Trasportarli comporta una spesa – per le 5 società che distribuiscono il gpl – pari a 750mila euro, che si aggiungono al costo al litro del gpl. In continente un litro di gas costa tra 0,55 e 0,85 euro. All’Elba supera la socia di un euro al litro. E gli effetti sulle tasche degli elbani sono pesantissimi. Come pure sui servizi: sull’isola è praticamente inutile acquistare un’auto a gpl perché tanto non ci sono distributori al quali fare rifornimento. Discorso analogo per il gasolio che, contrariamente a quanto avviamene per le utenze domestiche e le imprese del continente, qui ha un costo pari a quello del distributore di benzina. In altre parole rifornirsi di gpl per riscaldamento ed energia all’Elba costa tra il 20 e il 30% in più rispetto a Piombino.
 La situazione. Nelle case degli elbani le soluzioni più diffuse sono tre: bombole a gas, che periodicamente vengono sostituite, serbatoi (di gpl o metano) sistemati a ridosso di case o palazzine, o l’allacciamento alla rete del gpl là dove questa esiste, cioè a Marciana Marina e, in parte a Capoliveri. Le due amministrazioni comunali hanno bandito una gara per la costruzione della rete del gas vinta da Liquigas. “Essere allacciati alla rete – spiega Andrea Ciumei, sindaco di Marciana Marina ma anche responsabile commerciale di Liquigas – significa un risparmio medio, rispetto agli altri tipi di distribuzione del carburante, compreso tra il 20 e il 25%”. Anche perché la materia prima, cioè il gpl, viene acquistata a un prezzo di mercato calmierato sulla base del listino prezzi stabilito dall’Autority del gas a livello nazionale. Ma è un privilegio che coinvolge ad oggi solo una minima parte della popolazione elbana. Gli utenti di Marciana Marina sono circa 600. E attualmente sono in corso i lavori per la realizzazione della rete del gas nel centro a Capoliveri (già pronta per il 40%). L’amministrazione comunale ha in mente di allargare la rete anche alle frazioni del territorio. “Un progetto- spiega Gabriele Bologna di Liquigas – che prevede la costruzione, per ciascuna frazione, di serbatoi di gpl da cui parte la rete del gas che viene distribuita alle singole utenze allacciate”.
 Il futuro. Ma a parte Marciana Marina e Capoliveri tutti gli altri Comuni elbani non hanno una rete di distribuzione del gas.
 E in pratica ciascun utente cerca di arrangiarsi da se per far fronte al rigore dell’inverno. Con quel che ne segue in termini di costi. Un progetto per tamponare lo storico ritardo dell’Elba sul fronte dell’energia però c’è.
 L’idea è faraonica e anche molto costosa. Si lega alla realizzazione del gasdotto sottomarino che la società Galsi dovrebbe realizzare tra il Nord Africa e Piombino. Da qui la condotta potrebbe anche raggiungere l’Elba. Ma l’operazione, ad oggi, appare non solo estremamente costosa e lontana nel tempo ma con ogni probabilità anche poco conveniente visto il numero delle utenze elbane e la necessità di realizzare su tutta l’isola una rete del gas per il momento disponibile solo in due Comuni.
 Se non altro c’è una buona notizia: lo studio di fattibilità per la metanizzazione dell’Elba è pronto. La Regione Toscana lo ha commissionato a un’azienda nazionale che, proprio pochi giorni fa, l’ha consegnato all’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini. (v.l.)

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