Rivolta degli immigrati a Rosarno, solidarietà del Coisp ai poliziotti

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Reggio Calabria – “Deve giungere forte e netta la nostra solidarietà a tutti i colleghi impegnati sul territorio di Rosarno nella gestione della delicata e drammatica rivolta di centinaia di immigrati.

E’ agli uomini e alle donne delle Forze dell’Ordine che deve andare il sostegno di tutti, in un momento in cui rischiano non solo di rimetterci la pelle, ma anche di diventare oggetto del solito coro di critiche demagogiche e ipocrite che si solleva ogni qualvolta si rendono necessari imponenti servizi di ordine pubblico”. Lo afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato indipendente di Polizia, nel commentare i violenti scontri che si verificano da due giorni nella Piana di Gioia Tauro, in Calabria. Vere e proprie giornate di guerriglia urbana, che hanno richiesto un impegnativo intervento delle Forze dell’ordine per la gestione della sicurezza pubblica.

“E’ veramente odioso – aggiunge Maccari – che situazioni del genere vengano affrontate e vissute come fatti emergenziali che scoppiano all’improvviso. Si tratta dell’ovvio, prevedibile e previsto risultato delle politiche scellerate dei Governi, di ogni colore politico, che si sono succeduti negli ultimi anni. Coscientemente e volontariamente si sono create e fatte cronicizzare situazioni di estremo disagio sociale, spesso disumane, per servire gli interessi della criminalità, della malapolitica, della cattiva imprenditoria, a volte anche del finto solidarismo. Si sono così create autentiche polveriere sul territorio che ineluttabilmente sono destinate ad esplodere, lasciando la gestione delle conseguenze e il contenimento dei danni nelle mani delle Forze dell’Ordine”. “Chiediamo che il governo rivolga la massima attenzione alla vicenda di Rosarno – conclude Maccari – con particolare riferimento alle condizioni di lavoro delle Forze dell’Ordine in questa fase di emergenza, ma soprattutto chiediamo che si intervenga in maniera radicale ed efficace sul problema dell’accoglienza e della gestione della presenza di immigrati clandestini sul territorio nazionale, perché giocando a fare esplodere le polveriere può accadere che ci scappi il morto: un’eventualità, questa, che ci auguriamo tutti vogliano evitare”.

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