La musica di Marcuofano è un progetto di ricerca che punta alla riscoperta della storia, delle tradizioni popolari, delle sonorità e dei linguaggi dimenticati o perduti, reinterpretati con il gusto e la sensibilità del contemporaneo.
Il progetto fa capo a Piero Di Giuseppe e la collaborazione stabilita di volta in volta con altri musicisti rende il gruppo aperto e ne costituisce la ricchezza e la sua linfa vitale.
Il Brigantaggio che si sviluppò nelle province meridionali negli anni ’60 del 1800, fu la risposta che le classi subalterne meridionali dettero all’Unità d’Italia.
L’unificazione comportò per il meridione la distruzione dell’apparato economico, l’imposizione di un nuovo regime fiscale, il servizio di leva obbligatorio ed una repressione militare fortissima, misure che aggravarono la povertà delle classi subalterne generandone il malcontento e la ribellione.
La prima fase del brigantaggio, durata fino al 1864, vide la partecipazione di vari strati popolari al movimento. Interi paesi e provincie si sollevarono contro i Piemontesi (ad es. il Melfese). La repressione, la militarizzazione di intere province, la distruzione ed incendi di paesi (Casalduni e Pontelandolfo), le fucilazioni sommarie, il carcere a vita per i fiancheggiatori, fecero sì che l’appoggio aperto ai briganti divenisse sempre più celato ed imponesse agli stessi briganti una nuova fase della guerra per bande.
Il grande brigantaggio fu sconfitto militarmente con l’uccisione dei principali capibanda ma non scomparve, continuando in forme sempre meno eclatanti.
La cantata è un viaggio attraverso il folklore, i momenti più significativi della tradizione musicale del sud. La festa, la tammurriata, il canto funebre, la tarantella, la serenata, il canto di sdegno, le filastrocche, costituiscono il repertorio di espressioni della cultura popolare al quale la cantata fa riferimento, rivisitandolo con il gusto, il linguaggio e la sensibilità del contemporaneo.