Cosenza - Pino Ceresia lancia l'idea della istituzione di un Osservatorio turistico per la valle del Savuto. Della costituzione dell'organismo dovrebbe farsi carico la Comunità montana in accordo con tutte le amministrazioni comunali del comprensorio. Ceresia sostiene, in una sua dichiarazione, che l'idea potrebbe essere fatta propria da ogni realtà locale a vocazione turistica del territorio regionale. «Per la valle del Savuto - afferma - potrebbe rappresentare una sperimentazione, alla quale far seguire, eventualmente, un programma più ampio.». Tre gli obiettivi principali di un organismo che andrebbe a porsi a latere delle amministrazioni locali e delle stesse Comunità montane: monitoraggio sulle risorse del territorio; elaborazione dati sui trend e sui flussi turistici in rapporto alla domanda di mercato e alle tendenze dell'utenza turistica; organizzazione della politica dell'accoglienza. «Se prendiamo per esempio la valle del Savuto, ma anche le zone turistiche a più alta densità in Calabria - dice Ceresia - non c'è Comune e non c'è la stessa Comunità montana che abbia disponibili questi dati. Come dire, le istituzioni locali non conoscono il territorio entro il quale operano». Rispetto a questo comprensorio, sarebbero urgenti: azioni finalizzate alla difesa del territorio dall'inquinamento e dal degrado naturale; interventi finalizzati al riequilibrio dell'ambiente e alla fruizione dei centri urbani e storici; operazioni di bonifica e di riqualificazione di diverse aree d'interesse naturalistico e paesaggistico, oltreché storico e artistico. «Quando pensiamo al fiume Savuto - rileva Ceresia - e quando ne constatiamo le condizioni di degrado, non possiamo fare a meno di sollecitare un grande progetto di risanamento in direzione del quale è urgente guardino la Comunità montana e i Comuni della zona». Tuttavia, un altro aspetto si presenta di particolare rilievo in quest'area, ed è quello che riguarda il patrimonio storico e artistico. Notevole è l'offerta di mercato sotto questo profilo. «Non c'è - a giudizio di Ceresia - un progetto strategico unitario e comunitario che, attraverso la cooperazione intercomunale, con i raccordi che la Comunità dovrebbe promuovere dovrebbe essere avviato nel quadro dei processi di sviluppo che devono interessare il territorio sudcosentino». Quello della valle del Savuto è un esempio significativo di una situazione di più generale lassismo alla quale gli enti locali non riescono a far fronte. «Tanto vale allora - conclude Ceresia - dotarsi di un osservatorio destinato, a coprire vuoti di conoscenza e di analisi, vuoti di marketing, vuoti di interventi, per un'azione mirata alla utilizzazione delle risorse endogene, ossia di quelle risorse di cui la nostra terra è straordinariamente ricca. Solo che manca la buona volontà per raccordi funzionali a questi obiettivi e per la istituzione di organismi che, altrove in Italia e in Europa, hanno fatto molta strada e molta altra l'hanno fatta fare. Le amministrazioni locali devono coprire questi notevoli e atavici ritardi».