Si è tenuta oggi, presso la sala Montanelli del Consiglio Regionale della Toscana, la presentazione del progetto “Via Etrusca del Ferro 2011” e l’appello per la salvaguardia dei siti archeologici in abbandono coatto: il caso di Gonfienti.
Alla conferenza hanno partecipato, Mauro Romanelli, Consigliere regionale, l’Arch. Giuseppe A. Centauro, Presidente dell’Associazione “Via Etrusca del Ferro” e professore del Dipartimento di Costruzioni e Restauro dell’ Università degli Studi di Firenze, il Prof. Michelangelo Zecchini , archeologo, e Gianfranco Bracci, ideatore del trekking Via etrusca del Ferro da Pisa a Spina.
Nella conferenza è stata presentata l’associazione culturale “Via Etrusca del Ferro”, che ha come scopo lo studio e la valorizzazione di un antico percorso di età Etrusco-Arcaica, recentemente portato alla luce e confermato dai ritrovamenti della strada acciottolata del Frizzone (Capannori), della città etrusca di Gonfienti
(Prato) e dai recentissimi ritrovamenti di una strada glareata nel centro di Bologna, l’antica Felsina.
Archeologi, architetti, restauratori, appassionati di storia antica, esperti di antiche viabilità, si sono riuniti per mettere a frutto le loro competenze, con il fine di stimolare sinergie per nuove ricerche che possano ampliare gli orizzonti della conoscenza sulle origini della civiltà etrusca ed italica, portando alla luce
ulteriori tasselli di una direttrice lungo la quale, oltre al ferro ed ai minerali vari, transitavano tecnologie, notizie, arti e mestieri che hanno dato sviluppo ad un modello culturale ed economico quantomeno coevo a quello della democrazia ateniese ed alla genesi della repubblica di Roma.
Nel corso della conferenza è stato lanciato un appello per la salvaguardia dei molti siti archeologici in stato di abbandono: è grave la situazione che caratterizza la conservazione dei siti archeologici nazionali e, in particolare, per quanto si osserva dal 2007 ad oggi, nel sito etrusco di Gonfienti, riconosciuta eccellenza
dell’archeologia toscana per l’enorme importanza storica e scientifica dell’insediamento etrusco arcaico. Oltre a denunciare l’abbandono coatto del sito e l’incuria in cui versa il luogo, confidando in una ritrovata attenzione da parte della Soprintendenza e del Comune di Prato, i partecipanti la conferenza hanno
invitato ad una sollecita ripresa degli scavi, anche al fine di rendere al più presto fruibile l’area agli studiosi e al grande pubblico.
“Sarà nostro impegno – ha dichiarato il Consigliere regionale e membro della Commissione Cultura Mauro Romanelli – stimolare la Giunta e tutte le forze politiche del Consiglio Regionale affinché la Via del Ferro divenga, insieme alla Via Francigena e le altre vie storiche, un progetto strategico di sviluppo qualitativo
basato sulla cultura, la ricerca, il turismo sostenibile”. “Per fare questo è ovviamente basilare la massima attenzione ed il massimo investimento sui siti archeologici di importanza mondiale, come Gonfienti e non solo.”