Rio Marina (Isola d’Elba) – La potremmo ribattezzare la guerra dell’arsenico e del nichel, le sostanze trovate in quantitativi considerati “critici” dall’Arpat, nel 2004, nelle ex aree minerarie a Rio Marina, Capoliveri e Porto Azzurro. Una guerra dove a perdere, fino ad oggi, è stato l’ambiente, perché a distanza di sette anni le operazioni di risanamento sono appena agli inizi. Ma almeno ora chi ha inquinato – e dovrà farsi carico delle spese di bonifica – ha un nome, stando alla sentenza emessa dal tribunale amministrativo della Toscana resa nota solo pochi giorni fa.
Il responsabile secondo il Tar, è Fintecna, l’ultima società pubblica (dopo l’Ilva, l’Italsider, la Nuova Italsider, la Ilva spa e l’Iritecna) ad aver gestito le ex miniere quando ormai le attività estrattive erano state sospese e prima che i 700 ettari del compendio minerario diventassero – almeno in parte – un’attrazione turistica.