PORTOFERAIO – Alla Galleria Demidoff, presso la Villa Napoleonica di San Martino, è visitabile la mostra “Adolfo Coppedè agli esordi dell’Elba contemporanea”. L’ha organizzata la Soprintendenza di Pisa ed è stata curata da Loredana Brancaccio e Mario Ferretti, recentemente scomparso. Inoltre, hanno collaborato nelle diverse sezioni in cui si articola l’esposizione Giuseppe Battaglini, Mauro Cozzi, Umberto Gentini e Luisa Poggi.
“Il tema della mostra – dice Loredana Brancaccio – muove dalla presenza sull’Elba di Adolfo Coppedè agli esordi del XX secolo. Il suo arrivo non è casuale e si deve all’invito rivoltogli da Pilade Del Buono, uno dei principali promotori dello sviluppo delle miniere dell’isola e della nascita a Portoferraio dello stabilimento delle fonderie. In pochi anni, dal 1900 al 1905, Adolfo, giovanissimo e alle sue prime armi, sviluppa brillantemente una serie di temi progettuali commissionati dallo stesso Del Buono e da altri esponenti di primo piano del nascente sistema industriale, Ubaldo Tonietti e Max Bondi, incidentalmente tutti, nel giro di pochi anni, successivi proprietari della villa napoleonica di S. Martino”. Infatti, la prima sezione della mostra è tutta centrata sulla figura di Coppedé. Qui si trova una serie fotografica che documenta la situazione odierna delle opere del Coppedè, la cappella Del Buono, la fattoria padronale a San Martino, il palazzo per gli uffici d’amministrazione degli altiforni, la cappella gentilizia Tonietti al Cavo e, nel complesso della Villa di Napoleone a San Martino, alcuni interventi che a lui possono essere attribuiti, i due porticati laterali, la serra, la rivisitazione del parco con l’introduzione di nuove essenze. In retrospettiva vengono presentate foto d’epoca, per la maggior parte provenienti dal suo archivio personale, nelle quali compaiono il Palazzo dei Merli che dominava la calata di Portoferraio, la Fattoria del Buono in costruzione, il palazzo per gli uffici di amministrazione.
“Sono infine presentati _ conclude Loredana Brancaccio _ i brillanti disegni della Città dei ragazzi, conservati nel fondo di una raccolta privata, a documentare gli sviluppi successivi dell’opera del Coppedè e alcuni esempi della produzione per arredi d’interni della bottega di famiglia”. Segue poi la sezione che propone alcune immagini dell’Elba tra il XIX e il XX secolo, tratte da un prezioso album fotografico di proprietà privata. Mentre la terza e la quarta sezione sono invece dedicate ai personaggi dell’epoca e agli audiovisivi. La mostra resterà aperta fino al 15 ottobre.