Tagli alle risorse e al personale, promesse non mantenute, investimenti mai realizzati, servizi al di sotto degli standard assicurati invece ai pazienti di altri presidi dell’azienda sanitaria livornese. Elbani di serie B? Stando al lungo e dettagliato dossier elaborato dal sindaco di Campo e presidente della conferenza dei sindaci, Vanno Segnini, con i colleghi sembrerebbe di sì.
Un dato su tutti: in circa due anni in ospedale sono venuti meno 22 posti di lavoro tra personale medico e infermieristico. Medicina, ortopedia, anestesia, radiologia, ostetricia e ginecologia i settori colpiti da accorpamenti e ridimensionamenti. Per i primi cittadini dell’isola è arrivato il momento di dire basta. «Chiediamo alla Regione – affermano – che sia invertito il processo intrapreso dall’azienda assicurando il ripristino dello stato di efficienza della sanità elbana». L’analisi della situazione, elaborata da Segnini e portata all’attenzione dell’assessore regionale alla sanità Daniela Scaramuccia, mette in evidenza i processi negativi a cui è stata sottoposta la sanità elbana e avanza proposte «di recupero e di miglioramento – spiega – e in generale le giuste rivendicazioni degli elbani finalizzate a ricevere, nel settore, un’offerta corrispondente a quanto previsto dalla Regione nel vigente piano sanitario. Offerta per molti servizi inferiore a quella assicurata ai cittadini delle altre zone e non per motivazioni collegate alla nostra insularità».
Valentina Landucci, da Il Tirreno, 6 ottobre 2011