«Portiamo pure un fiore sulla tomba dei nostri cari, ma non facciamo addobbi». E’ il suggerimento che monsignor Paolo Razzauti invia proprio a pochi giorni dall’afflusso record che i cimiteri registrano in questi giorni in vista del 2 novembre, giorno della Commemorazione dei defunti.
Il sacerdote livornese, vicario episcopale con delega “per la città” e rettore della cattedrale, sa bene che la sua proposta «può sembrare dissacrante». Ma insiste su un aspetto: lo «sperpero di fiori dinanzi alle tombe». E aggiunge: «Quei fiori che sono più per una nostra gratificazione che per i defunti, a loro non servono!».