Positiva esperienza quella condotta sull’Isola di Montecristo dagli abitanti delle altre isole dell’Arcipelago toscano in visita insieme al Parco per conoscere le “bellezze naturali nascoste” dell’isola resa famosa dal romanzo di Dumas padre. L’iniziativa è stata promossa dal Parco nazionale e dall’Utb di Follonica (presidio di controllo disposto dal Corpo Forestale dello Stato). Così dei 1000 posti disponibili per le visite annuali sono stati prenotati per gli elbani 200 per studenti e 100 per adulti. «Il tesoro dell’isola – spiega la guida ambientale Antonello Marchese – nasconde una verità. I monaci benedettini raccoglievano le offerte per consolidare gli edifici religiosi e per costruire un sistema difensivo più efficace. Dragut, il corsaro, piombò sull’isola prima del previsto, ridusse in schiavitù i monaci e forse riuscì ad afferrare il gruzzolo dorato custodito dai pii servitori della fede. Chissà se sarà andata proprio così?». Tra storia e leggenda, però, l’isola ha davvero qualcosa di prezioso e da preservare. «Il tesoro oggi c’è ancora – spiega Franca Zanichelli, direttore del Parco nazionale – È rappresentato dal luogo in sé come reperto originale di confronto». La visita di alcuni giorni fa è stata anche l’occasione per fotografare i piccoli migratori incontrati. |