Dal coordinatore politico del Pei, Carlo Bensa riceviamo e pubblichiamo:
Nella riunione del P.E.I ( Movimento Politico Euromediterraneo nel quadro della “Piattaforma Euromediterranea” ) del 24/08 si è discusso dell’approvazione della Variante Portuale al Regolamento Urbanistico.
Nella discussione, da parte di tutti i presenti, sono emersi non dubbi ma la certezza che quanto previsto dalla variante stessa rasenti la “demenzialità”; qualcosa che non tiene minimamente conto di quanto deve essere previsto in una moderna programmazione infrastrutturale e in particolare di quanto previsto dalla Convenzione di Lisbona, “vademecum” in questa materia, firmata dallo Stato Italiano.
Qualcosa senza collegamento e integrazione con quanto c’è di esistente e non valorizzato sul territorio.
A quali altre infrastrutture si collegherebbe questa variante? Come e quali verrebbero coinvolte e valorizzate tanto da produrre reale sviluppo del territorio? Quali linee guida per l’adeguamento del porto commerciale e l’attracco delle navi da crociera? E la Piattaforma Logistica?
Quando è stato realizzato il Regolamento Urbanistico l’area costiera e portuale era stata dimenticata; nella presente variante è stato dimenticato l’intero territorio.
Come si può pretendere ,dunque, che i privati vengano ad investire su qualcosa di tanto misero e che non offre serie prospettive neanche per gli stessi interventi in essa previsti?
Questa Variante, dopo tanti anni di gestazione, assomiglia soltanto ad una “lottizzazione”, alla spartizione di una torta che , tra l’altro, non accontenta nessuno.
“Strano” poi il comportamento delle minoranze che, dopo non aver prodotto nulla in merito, partecipando, anzi, in maniera connivente a tale “boiata” , ha fatto in modo che istituzionalmente non rimanesse cenno di una opposizione di fatto soltanto virtuale.