Procchio, “Quel gran genio del mio amico con una saldatrice in mano fa miracoli”

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Isola d’Elba – “Quel gran genio del mio amico con un cacciavite in mano fa miracoli!” Cominciava così una famosa canzone di Battisti e subito ti ritorna in mente appena vedi le opere di Luca Polesi, anche se lui i miracoli li fa con la saldatrice. Il suo tempio è una baracca di lamiera sotto il sole, in mezzo al verde riarso di una valle interna dell’isola d’Elba. Lì dentro si compie la magia: entrano pezzi di ruspe, di motozappe, rubinetti, tombini di granito, termosifoni e biciclette e ne escono tartarughe, coccodrilli, polpi, ragni, giraffe, meduse, pantere, iguane, ragni mastodontici, forse anche due unicorni.

Si resta colpiti dall’abilità dello Scultore che si è cimentato con il granito, la creta, il legno, perfino il cioccolato, prima di approdare al mondo degli oggetti che sembravano senza speranza. Luca Polesi ha la rara capacità di ascoltare quello che quintali di ruggine e unto aspirano a diventare e con dedizione e pazienza soffia un nuovo alito vitale in questo ammasso che altri chiamano spazzatura. Poi le sue creature, fiere di essere di nuovo utili, stavolta per la loro bellezza, affrontano il mondo ammirate da un pubblico sempre più vasto.

L’arca di Luca Polesi sbarcherà a Procchio dal 1 al 14 settembre, nei locali dell’ex ristorante in via delle Ginestre, 51 dalle 21 alle 23 con una mostra dal titolo ”Fare cose difficili facili passando dall’inutile”.

Un motivo in più per recarsi alla mostra è la possibilità di ammirare i disegni sulle pareti nella saletta interna che rendono questo luogo unico e straordinario. Si tratta dell’eredità di quegli artisti che arrivarono a Procchio negli anni ’50 e a cui è dedicata la bella mostra antologica “I Pittori delle dune”, realizzata a cura di Fiamma Lieto.

Angela Provenzali

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