Dalla seconda metà di settembre e fino a domenica 7 ottobre, si svolgerà uno scavo archeologico a San Giovanni (Portoferraio), nella proprietà delle Signore Gasparri. La ricerca intende verificare presenza e consistenza dei forni antichi per la riduzione dei minerali di ferro e per la produzione di lingotti di ferro.
Una prospezione geofisica condotta lo scorso anno dalla dott.ssa Laura Cerri (una specialista della archeologia preventiva) ha permesso di ipotizzare la presenza di numerosi resti archeologici sepolti e di definire la straordinaria complessità dell’area e la potenzialità archeologica del sito.
Premessa la necessità di verificare le strutture individuate con l’indagine geofisica attraverso lo scavo stratigrafico, soprattutto per stabilirne la cronologia e la corretta interpretazione, i dati magnetici indicherebbero evidenti tracce di un’attività produttiva legata allo sfruttamento delle risorse minerarie, concentrata soprattutto nella fascia di terreno a nord della casa della famiglia Gasparri. L’attività metallurgica in questa zona è peraltro dimostrata anche dalle numerose scorie di ferro e dai residui di argilla concottata presenti su quasi tutta l’area.
Con ogni probabilità, in prossimità di casa Gasparri e della chiesa di San Marco si trova un edificio antico ancora sepolto, probabilmente esteso anche sotto l’edificio seicentesco.
Nella zona dell’uliveto e nell’area da cui vennero escavate le scorie in età moderna non sembrano presenti particolari evidenze archeologiche, forse demolite e asportate durante l’attività estrattiva.
Lo scavo, sostenuto dal Comune di Portoferraio, è reso possibile dalla collaborazione, integrazione e convergenza di interessi di un gran numero di istituzioni. La ricerca archeologica di oggi è ricerca di équipe e armonia fra competenze diverse, non più attività del singolo studioso, per quanto bravo e geniale possa essere. Gli enti coinvolti sono:
-Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana (Dott.ssa Lorella Alderighi), titolare dello scavo;
-Scuola Normale Superiore di Pisa (Dott. Alessandro Corretti): aspetti di storia dell’Elba e di storia della metallurgia antica;
-Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (Dott. Andrea Dini, Claudia Principe): indagini tecnologiche e archeometriche;
-Università di Firenze (Prof. Marco Benvenuti, dott.ssa Laura Chiarantini): geologia, giacimenti minerari, analisi delle tecnologie antiche ;
-Università di Siena (Prof. Franco Cambi): coordinamento delle attività sul campo;
-Museo Archeologico di Rio nell’Elba (Dott. Marco Firmati): comunicazione dei risultati e organizzazione di eventi.
Allo scavo partecipano dottorandi e studenti di archeologia e di geologia, italiani e stranieri, guidati dalle dott.sse Laura Pagliantini, della Scuola di Dottorato in Storia e Archeologia Globale dei Paesaggi (Università di Foggia) e Luisa Zito (Università di Firenze). Giorgia Di Paola (Università di Foggia) coordinerà un gruppo che si occuperà della verifica di una serie di insediamenti archeologici d’altura.
Compatibilmente con il procedere della ricerca e con le condizioni di sicurezza cercheremo di organizzare visite guidate sul sito durante la terza settimana. Invitiamo i responsabili scolastici a contattarci per incontri dei loro studenti con gli archeologi e con la realtà della ricerca.
Ci piacerebbe anche chiudere questa prima campagna con un incontro pubblico. Perché non tenerlo nella bella sede del PNAT, all’Enfola? In questi giorni ci piacerebbe avere anche un incontro con il Presidente Presidente del Parco Giampiero Sammuri e con la Direttrice Franca Zanichelli.
Vi terremo informati dei progressi del nostro lavoro da questa pagina Facebook: “Aithale- Terra, mare e uomini nell’Arcipelago Toscano.
Franco Cambi, docente presso l Università di Siena