Marina di Campo – Costretti alla chiusura della propria attività, se non saranno liquidati gli indennizzi. Quelli che erano stati previsti dalla delibera regionale e mai più arrivati sull’Isola. Le piccole aziende hanno avuto il dovuto; le grandi invece no. Una situazione assurda, per altri versi paradossale per i maggiori albergatori di Marina di Campo, interessati e direttamente coinvolti con il “tristemente” famoso alluvione del 7 novembre 2011. Un rimborso dei danni accertati, conclamati che gli operatori turistici campesi hanno avuto tanto volte assicurato e promesso ma che non è mai riuscito a superare il Canale di Piombino. Eppure c’erano tutti i crismi dell’autenticità e della veridicità: il Consiglio regionale aveva approvato la delibera. «Ma i soldi nelle nostre tasche – dice Lucio Di Biase, vice presidente della Federalberghi della Toscana e fra gli operatori turistici che hanno subito i più gravi danni dell’alluvione – non sono mai stati versati. Adesso ci troviamo veramente con l’acqua alla gola. Se entro la fine di questo mese la Regione Toscana non prevede e non inserisce nella relazione al bilancio di previsione del corrente anno quanto dovuto agli albergatori elbani come risarcimento dei danni subiti, saremo costretti a chiudere i battenti e quindi licenziare un centinaio di dipendenti che nel frattempo avevamo assunto in previsione della prossima stagione turistica. Se ci fermiamo noi, si ferma anche l’indotto del paese e dell’Isola tutta, che vive a supporto della nostra industria».
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