L’Elba celebra la festa della castagna che, però, arriva dalla Garfagnana. Strano a dirsi, ma è proprio così. A tagliare il nastro delle varie sagre locali all’insegna della castagna è stata la frazione collinare del comune di Campo, Sant’Ilario, che ha celebrato la quarta “Festa della castagna” domenica scorsa. Poi seguiranno, nelle domeniche successive, Marciana alta (19 ottobre) e a chiudere Poggio (26 ottobre, tempo permettendo, altrimenti si va al 2 novembre). Ma con una particolarità: la castagna, cioè la regina per eccellenza delle feste elbane, non sarà autoctona, ma arriverà dal continente. In massima parte dalla Garfagnana, che è gemellata con il Comune di Marciana. Il motivo? Colpa del cinipide del castagno, questo minuscolo insetto nero che ha fatto man bassa dei nostri marroni. Una peste vera e propria per il castagno per la conservazione del quale si è già corsi ai ripari. A maggio di quest’anno sono state liberate delle piccole larve di un insetto che in Toscana ha già prodotto i primi effetti, specie in Garfagnana. Il suo nome tecnico è “torymus sinsensis” ed è l’antagonista naturale al cinipede, questo temibile fitofago originario della Cina che da quando è stato segnalato in Italia ha fatto danni notevoli al nostro patrimonio boschivo. È stata direttamente Anna Bulgaresi a prendersene cura: è andata lei stessa al Bollero e nella valle di San Cerbone dove esiste la più grande concentrazione di castagni del versante occidentale dell’Isola a liberare le larve. «Si è trattato – spiega – della prima fase del piano di salvaguardia del castagno. A momenti si entrerà nella seconda fase». Un progetto elaborato dalle amministrazioni locali, in collaborazione con la Provincia e con la Regione. L’obiettivo è logicamente contrastare l’azione divoratrice di questo piccolissimo, ma letale insetto.