“La pietra. Il mestiere e l’arte del decorare”

0
489

Cosenza – Sarà presentata giovedi 18 Giugno alle 17.30 presso il Museo delle Arti e dei Mestieri la mostra “La Pietra. Il mestiere e l’arte del decorare. Storia della lavorazione della pietra nella provincia di Cosenza”. La mostra è promossa dalla Provincia di Cosenza, gode del patrocinio e del sostegno della Fondazione Carical e della collaborazione del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria. E’ resa possibile grazie ai gentili prestiti dell’Archivio di Stato di Cosenza, del Museo Nazionale archeologico della Sibaritide, di artigiani e artisti del territorio provinciale e della partnership con Distretto del Porfido e delle Pietre Trentine. All’inaugurazione saranno presenti la Dirigente del Settore Politiche Comunitarie-Culturali Anna Viteritti, la direttrice del Museo delle Arti e dei Mestieri Anna Cipparrone, gli artigiani e gli artisti del territorio cosentino, gli studenti dei Licei Artistici che hanno realizzato un’opera in pietra locale esposta in mostra e i cittadini che potranno avvalersi del servizio di didattica al pubblico espletato dagli studenti della Laurea Magistrale in Storia dell’Arte dell’Unical.
La presentazione delle pietre locali e dei suoi utilizzi (delineati nella mostra e nel consistente catalogo – il quinto dopo quelli sulla lavorazione dei tessuti, dell’oro, del legno e della ceramica) consente di chiarire il ruolo fondamentale che una figura poco nota e ormai quasi del tutto assente tra i “mestieri” di oggi -quella dello scalpellino- ha rivestito nei cantieri artistici dell’antichità accendendo i riflettori sulla ricchezza e la varietà di uno stratificato patrimonio architettonico ed artistico in provincia di Cosenza.
Il catalogo aspira a delineare un quadro completo delle opere che furono realizzate dalle schiere di scalpellini che operavano sul territorio nel campo della scultura, del decoro ornamentale e dell’architettura, fornendo una considerevole messe di informazioni sulla storia dell’arte calabrese e sulla storia della locale economia: dall’estrazione della materia prima ai modelli figurativi e architettonici originatisi attorno ad essa. La mostra esprime la ricchezza pietrifera del territorio cosentino evidenziando l’attività di maestri scalpellini che ancora oggi, seppure in pochi, difendono dalla modernità il loro importante ed antico mestiere. Un mestiere che viene ripercorso con esempi di materiali grezzi, con prime attestazioni di decoro ornamentale provenienti dall’area archeologica della Sibaritide e dall’Archivio di Stato di Cosenza, con artisti contemporanei che reinterpretano e sperimentano la pietra locale.
Realtà extraterritoriale ospite della mostra, in continuità con le precedenti manifestazioni espositive connesse alle finalità istituzionali del MaM, è questa volta il Trentino Alto Adige, terra ricca di giacimenti pietriferi dalla forte identità, connotata da un concreto impegno di valorizzare la pietra locale con l’istituzione del Distretto del Porfido e delle Pietre trentine. Espongono l’Eco-Museo dell’Argentario, il Museo del Porfido, la Ditta Zanettin s.r.l sostenuti dal Comune di Albiano, dall’APT Pinè Cembra e dalla società Trentino Sviluppo. Il connubio tra le due realtà e le rispettive tradizioni artigianali connesse alla lavorazione della pietra rappresenta una concreta operazione culturale tra due regioni distanti messe a dialogo. Al termine della mostra è previsto un Finissage con gli artigiani cosentini e quelli trentini in una affascinante contaminazione di elementi, materie e “saperi” tradizionali.
La mostra è visitabile dal Lunedi al Venerdi dalle 10 alle 17-00 tuttavia, grazie al servizio didattico espletato dagli studenti dell’Università della Calabria, sarà possibile effettuare visite guidate anche in altri orari che saranno di volta in volta consultabili sulla pagina Facebook del Mam e sul sito della Provincia.

Articolo precedenteTuffi: oro Cagnotto-Dallape’ nei 3 metri sincro agli Europei, settimo consecutivo
Prossimo articoloLa Provincia adotta il Contratto di Fiume per la salvaguardia dell’ambiente nella Valle del Crati

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here