“Prima di tutto voglio ringraziare i lavoratori e la città di Piombino per la loro volontà di non piegarsi e rinunciare ad una prospettiva industriale. Ricordo un anno e mezzo fa il mio comizio disperato in piazza Bovio davanti a diecimila operai e cittadini. E la scommessa di una riconversione ecologica della siderurgia. Oggi quella scommessa siamo in condizione di vincerla grazie ad un imprenditore algerino che ci ha permesso di salvare quattromila posti di lavoro mentre se stavamo dietro agli imprenditori italiani quei posti li avremmo perduti”.
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha salutato con queste parole la firma che ha apposto stamani a Roma al Ministero per lo sviluppo economico sull’Accordo di programma per la messa in sicurezza e la riconversione industriale dell’area ex Lucchini di Piombino, una firma indispensabile a permettere l’atto di vendita vero e proprio, che sarà siglato oggi pomeriggio a Livorno in uno studio notarile, tra il commissario per la Lucchini Piero Nardi e l’amministratore delegato di Aferpi (Acciaierie e ferriere Piombino) spa, Farid Tidjani.
Rossi ha sottolineato come l’investimento realizzato sia una scommessa sul Mediterraneo come area di pace e di sviluppo e ha esteso i suoi ringraziamenti al presidente del Consiglio dei ministri che per Piombino si è impegnato personalmente, poi ai ministeri coinvolti, ai funzionari regionali, all’autorità portuale e al commissario Nardi, ricordando che nei momenti di divergenza erano soliti darsi del lei e del tu in quelli di consonanza di vedute, per concludere che da oggi passerà decisamente è stabilmente al tu.
“Su Piombino – ha concluso il presidente Rossi – con 160 milioni di euro abbiamo fatto il più grande investimento in un’area industriale, che tra 18 mesi riprenderà a produrre acciaio. Un’esperienza positiva che mi piacerebbe replicare in altre parti della Toscana”.