Lavori di pubblica utilità, novità per i progetti e termine spostato al 31 agosto

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Per rendere ottimale l’utilizzo dello strumento dei lavori di pubblica utilità, anche a fronte di alcune richieste di chiarimento pervenute da parte di istituzioni interessate, gli uffici della Regione stanno provvedendo ad apportare alcune modifiche all’avviso emanato il 3 giugno scorso (decreto dirigenziale 2352/2015).
Scadenza prorogata In particolare, si è ritenuto opportuno prorogare la scadenza del bando, inizialmente prevista per il 3, a lunedì 31 agosto. Si è inoltre deciso che i progetti potranno essere presentati su più ambiti di intervento e non solo su uno come inizialmente previsto.
Più ambiti di intervento Ecco l’elenco degli ambiti di interventi previsti: valorizzazione del patrimonio ambientale, tutela degli assetti idrogeologici, bonifica delle aree industriali dismesse e interventi di bonifica dall’amianto; valorizzazione del patrimonio pubblico urbano, extraurbano e rurale, compresa la relativa manutenzione straordinaria; valorizzazione dei beni culturali e artistici anche mediante l’attività di salvaguardia, promozione, allestimento e custodia di mostre relative a prodotti, oggetti, attrezzature del territorio, nonché riordino o recupero e valorizzazione di beni archivistici, librari e artistici di interesse storico e culturale; riordino straordinario di archivi e recupero di lavori arretrati di tipo tecnico o amministrativo; attività ausiliarie di tipo sociale a carattere temporaneo.
Finanziamento regionale Fra le novità introdotte, si stabilisce che la Regione finanzierà una quota pari all’80% del costo del lavoro di ciascun lavoratore coinvolto nel progetto facendo riferimento ad una retribuzione lorda non superiore a 8 mila euro annui, pertanto i costi del lavoro riferiti a retribuzioni lorde superiori a tale limite, saranno a carico dei soggetti attuatori.
Impegno massimo Fra le novità introdotte anche la precisazione che l’importo di euro 8.000 annui è relativo ad un impegno settimanale massimo di 20 ore e a una durata massima di 12 mesi, e pertanto dovrà essere proporzionalmente ridotto in funzione delle ore settimanali indicate nel contratto di lavoro e della durata dello stesso.

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