Portoferraio (Isola d’Elba), studenti del “Foresi” in Spagna con il progetto Alternanza scuola lavoro

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Per il Foresi, ancora un viaggio di istruzione con alternanza scuola lavoro. Nei giorni scorsi, la classe Quarta scienze umane si è recata a Valencia (Spagna), accompagnata dalla professoressa Manuela Magnoni. Raccontano gli studenti: “Il volo è stato emozionante, non avevamo idea di che cosa ci avrebbe aspettato toccando il suolo spagnolo: una nuova ‘famiglia, una nuova ‘scuola’, una nuova ‘realtà’. Le famiglie che ci hanno accolto ci hanno trattato fin da subito come ‘figli’ chiedendoci di noi, delle nostre vite, dell’isola che ci vede crescere ogni giorno… la sera cercavano di cucinare piatti tipici per farci scoprire e ‘assaporare’ la vera Spagna e la mattina ci facevano trovare la colazione pronta per darci tutte le energie necessarie per affrontare le scoperte e le emozioni della giornata. Salutare i nostri ‘genitori spagnoli’ non è stato semplice, ma fra occhi lucidi e parole rotte in gola ci siamo scambiati la certa promessa che quello sarebbe stato solo un arrivederci… e a molto presto”.
Le attività si sono svolte la mattina e il pomeriggio. Di mattina, con le lezioni alla scuola AIP dalle 9.00 alle 13.00 per lo sviluppo delle competenze nella lingua spagnola in generale e in quella per il lavoro in particolare. Le attività pomeridiane si svolgevano nelle realtà impegnate nel campo del sociale. “Qui – raccontano gli studenti – la nostra esperienza si è fatta molto intensa e a volte profondamente toccante. Abbiamo avuto modo di conoscere la ‘cooperativa Xarxa’ che opera per la difesa e l’inclusione sociale e lavorativa delle donne con disabilità, una scuola per l’infanzia della periferia di Valencia dove, oltre a insegnare a leggere, scrivere e far di conto, i maestri cercano di affrontare la sfida quotidiana dell’educazione all’intercultura e all’amore fra popoli e, infine, una residenza per anziani dove le operatrici ci hanno guidato a scoprire la sua struttura, la quotidianità lavorativa, e la vita dei loro ospiti. Uscendo dall’edificio molti di noi si sono chiesti se stavamo vivendo davvero a pieno la nostra vita e la nostra gioventù o se invece la stiamo sprecando senza renderci conto di quanto sia preziosa…”.
La sera, anche se stanchi, hanno potuto scoprire altri due magnifici volti della città: la Valencia dei giovani che provengono da tutto il mondo e la Valencia della musica e della tradizione. “Un giorno – aggiungono – siamo andati in un piccolo locale per soli amanti del flamenco. ‘Pasión, frenesí, misterio, amor, ilusión, vida, sangre, inmensidad, alma, poesía, arte…. FLAMENCO’: non c’è da aggiungere altro a queste parole scritte sul muro proprio di fianco a dove eravamo seduti”.
L’entusiasmo dei ragazzi lo si è percepito anche al ritorno a casa, quando, interpellati dai docenti e dai compagni, hanno risposto: “E’ stata una delle esperienze più belle della nostra vita, che ha rafforzato il gruppo classe e che ci ha fatto capire quante possibilità possiamo avere noi giovani, quanti stimoli nuovi ed esperienze entusiasmanti si nascondono nel mondo se apriamo il cuore e le orecchie, un’esperienza che ci ha mostrato come si possono affrontare in modo diverso le difficoltà della vita e come aiutare gli altri, sia esso il compagno di banco o il bambino e l’anziano del nostro quartiere, del nostro paese o dell’altra parte del mondo”.

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