“Il commissariamento del Consorzio di Bonifica ex Valle Lao è stato un atto politico inopportuno e arrogante con una gestione fallimentare che lo ha portato ormai al collasso. L’attuale situazione e le prospettive stanno mettendo in crisi il territorio e la sua economia agricola. Questo, non tanto e solo per le sacrosante rivendicazioni salariali bensì per una attività di gestione e di programmazione di compiti e funzioni cui devono assolvere i Consorzi di Bonifica che di fatto, in questo Consorzio, non c’è”. Coldiretti, in una lettera al Presidente Oliverio e al Presidente della Commissione Speciale Vigilanza Morrone, in modo chiaro evidenzia che “l’attuale stato delle cose è il risultato della responsabilità diretta della Regione Calabria; il commissariamento, doveva durare, come prescrive la Legge, sei mesi al massimo un anno e invece, si protrae da febbraio 2016 con la nomina, in questo tempo, di ben tre commissari. Un delitto con mandanti politici a cui addebitare i danni economici che hanno provocato e non permetteremo – è il monito di Coldiretti – che a dover pagare siano i consorziati.”. Un commissariamento – si legge nella lettera – funziona sulla base di tre principi chiave: un mandato chiaro, sui cosa deve fare, l’indipendenza dal potere politico, con la soggezione alla Legge e allo Statuto, il conseguimento degli obbiettivi del mandato. Possiamo ben dire – è il duro commento – che a nessuno dei tre principi si è adempiuto. Ma non è finita! Su versante della gestione amministrativa solo cattiva gestione. In questi due anni, i dipendenti sono passati da 35 a 60 a causa della mancata costituzione in giudizio in una vertenza di operai stagionali che ha comportato, la loro assunzione a Tempo Indeterminato, con un maggior costo di oltre un milione di €uro; l’ultimo ruolo emesso è stato nel 2016 competenza 2014; si è bloccata la realizzazione di un impianto Idroelettrico che avrebbe portato una entrata al Consorzio di circa 800mila € all’anno; prima del commissariamento vi erano due mensilità arretrate, oggi nove; i commissari, nel completo silenzio del Dipartimento Agricoltura, non hanno approvato i bilanci; il giudice del lavoro ha riconosciuto all’ex Direttore circa 130.mila € per licenziamento senza giusta causa. Coldiretti ricordando che il comprensorio irriguo del Consorzio di Scalea comprende una superficie irrigata di 3644 ettari e circa 4200 contratti irrigui, evidenzia che sul versante delle funzioni e compiti assegnati ai Consorzi di Bonifica, ad oggi, risulta che non vi è nessun atto per l’avvio della stagione irrigua (il cuore dell’attività) che ormai è alle porte. Nonostante tutto questo – precisa – la vigilanza della Regione è un optional. Ma siccome è giusto che i cittadini sappiano la Coldiretti chiede al Presidente della Commissione Consiliare Speciale di Vigilanza on. Morrone, di fissare, una audizione urgente sul Consorzio Tirreno Cosentino al fine di individuare le responsabilità gestionali oltre che quelle politiche che si appalesano evidenti. Al Presidente Oliverio, – conclude la lettera – chiediamo di assumersi le responsabilità in Giunta, individuando le risorse per far fronte ai debiti in primis con i dipendenti e rimettere in bonus il Consorzio prima di restituirlo velocemente all’autogoverno degli agricoltori.