“Un approccio politico diverso che tenga conto dei nuovi fenomeni migratori frutto di conflitti e cambiamenti climatici”: così il ricercatore Maurizio Alfano nell’introdurre la proiezione di “Ibi” giovedì mattina al cinema Garden che ha ufficialmente aperto a Rende la kermesse “Arts for equality”.
La visione, riservata alle scuole cittadine -presenti il liceo scientifico “Pitagora” è la scuola media “G. Falcone”- è stata spunto per un coinvolgente dibattito con gli studenti: “peccare di razzismo: in esso c’è l’indifferenza di cui si nutre ed è il male più grande da sconfiggere”, ha affermato l’autore di “Italiani razzisti per bene”.
“Non si ci indigna più – ha proseguito-.La sopravvivenza dei diritti di tutti è in gioco: bisogna prendere posizione perché può accadere ad ognuno di noi poiché le forme di discriminazione sono diverse e molteplici. Il bullismo è un atto di razzismo ed è divenuto un linguaggio comune che tutti noi tendiamo a sdoganare. Per questo sono necessari nelle scuole momenti di riflessione.”
Anche Mariafrancesca D’Agostino, ricercatrice per il corso di laurea magistrale in Scienze per la cooperazione e lo sviluppo, partner del progetto, ha ribadito come: “La percezione che abbiamo del fenomeno migratorio sia distorta ed altrettanto distorta è l’idea che abbiamo dei migranti. Quello di Ibi però è un messaggio che, nonostante tutto, vuole essere di speranza. Più volte infatti afferma: Ogni cosa è possibile.”.
La sera al museo del Presente dopo i saluti istituzionali da parte delle Petrusewicz, l’assessora Pasqua ha affermato: “C’è bisogno di maggiore empatia. Bisogna costruire, attraverso politiche mirate, una società scevra da ogni pregiudizio”.
Dopo la proiezione del documentario spazio al dibattito con il coregista di “Ibi” Matteo Calore che ha dialogato con Mariafrancesca D’Agostino.
La serata si è conclusa con il laboratorio di cucina magrebina e senegalese organizzato dalle associazioni ASeCo e Daawa.