Restaurare il centro storico di Cosenza, recuperare il patrimonio di architetture più prezioso della Regione Calabria non è, come dovrebbe essere, il primo programma del Comune di Cosenza né quello della Regione Calabria”. A dirlo è Empio Malara (nella foto), architetto ed esperto in urbanistica, fondatore e animatore dell’Istituto per i Navigli.
C’è un modo per recuperare la Città Alta di Cosenza, per rivitalizzare la capitale della Calabria Citeriore?
C’è un modo per rompere l’isolamento dell’Università della Calabria, per riaccendere l’utopia iniziale di collocare l’Università dentro la città?
È un sogno pensare di connettere, rapidamente, la Città Alta di Cosenza con l’Università della Calabria?
Qualcuno si domanderà come?
‹‹Con una Funivia Urbana, cioè con un modo di viaggiare veloce ed ecologico – continua. Si deve realizzare un ponte aereo, sorvolando il traffico, per connettere la piazza XV marzo con l’asse dell’Università della Calabria. Il tempo di percorrenza del trasporto pubblico dalla principale piazza di Città Alta all’asse dell’Università non supererebbe i venti minuti. Realizzare questa Funivia Urbana significa adottare una nuova prospettiva urbanistica ed ambientale per Cosenza, una prospettiva simile a quella in corso di realizzazione a Goteborg, in Olanda, dove l’architetto van Berkel con quattro stazioni e sei alti piloni di sostegno collegherà, entro il 2021, in modo rapido le aree a nord del fiume Gota con la città antica.
La Funivia come modalità di trasporto aereo urbano è già stata sperimentata oltre che a Londra e a Barcellona, con il metrò-cab persino a Caracas, in Venezuela: 50 cabine attraversano la città con cinque stazioni intermedie che permettono agli abitanti segregati della collina di raggiungere il centro città in venti minuti anziché in più di due ore e mezzo.
La Funivia Urbana consente di vivere e di vedere la città in modo completamente nuovo che si presta magnificamente a risolvere il problema di rivitalizzare il centro storico di Cosenza. Realizzare un collegamento aereo tra la Città Alta e l’Università della Calabria significa rendere effettivamente realizzabile l’espansione culturale dell’Università in Città Alta; rendere effettivamente realizzabile il riuso degli edifici residenziali, anche come residenze per i professori e gli studenti dell’università; implementare i rapporti culturali tra città e università; significa porre le basi per candidare Cosenza a Capitale Culturale della Regione, o dell’Italia, o d’Europa (nel 2030?).
L’Università della Calabria dovrebbe, nel contempo, di sua iniziativa affrontare il riassetto idrogeologico di Città Alta e l’inventario degli edifici e delle opere di interesse culturale da restaurare, e inoltre dovrebbe utilizzare le sue competenze in funzioni pregiate per risolvere in modo innovativo “salire e scendere”, a piedi, dal corso Bernardino Telesio e immaginare la trasformazione digitale di Città Alta.
Realizzare la Funivia Urbana e le azioni suggerite all’università significa riuscire ad invertire il degrado del più prezioso patrimonio di architettura della Regione; significa invertire il deficit di sviluppo non solo di Cosenza, della sua Provincia, e della Regione Calabria significa anche integrare il patrimonio bibliotecario, uno dei più importanti dell’Italia meridionale, presente in Città Alta, con quello dell’Università della Calabria.
Dal punto di vista urbanistico l’operazione di connettere Città Alta con l’Università e rivitalizzare Città Alta significa creare un magnete urbano in grado di invertire la tendenza della città ad espandersi verso nord, significa compattare all’interno del territorio compreso tra Città Alta e Università lo sviluppo urbano, puntando più sul riuso e sul miglioramento urbano e meno su nuove costruzioni.
Dal punto di vista turistico, la realizzazione della Funivia Urbana e il progressivo restauro del più integro centro storico della Calabria, darebbe una forte spinta alle attività turistiche ricettive e di ristoro, specialmente se le amministrazioni interessate riusciranno a candidare la Città Alta di Cosenza, seguendo l’esempio di Matera, come la prossima Capitale culturale d’Europa.
I sindaci di Cosenza e di Rende, il neoeletto presidente della Regione Calabria, il sottosegretario ai beni culturali che ha l’incarico di come spendere i 90 milioni di euro destinati al centro storico di Cosenza, dovrebbero invitare il rettore dell’Università della Calabria per concordare un programma operativo di avvio degli studi per disegnare il percorso, i piloni, le stazioni della Funivia Urbana, e per promuovere gli studi di riassetto idrogeologico e l’inventario dei beni culturali da restaurare prioritariamente in città Alta e nel contempo avviare un concorso internazionale per “salire e scendere” a piedi da Corso Telesio e infine affrontare la digitalizzazione di Città Alta iniziando dall’Accademia Cosentina, una delle più antiche accademie culturali d’Italia››.