In questo pomeriggio di fine marzo senza segni di primavera, quest’uomo in foto sdraiato a sognare in una Milazzo spenta in questo tempo di prova come se riavvolgesse il nastro del grande successo del 1982 di Riccardo Fogli <<Storie di tutti i giorni>>,un leitmotiv come tornato d’attualità dove canta il destino della gente comune.”Storie di tutti i giorni ,stessi discorsi sempre da fare,storie ferme sulle panchine in attesa di un lieto fine.Storie di noi brava gente che fa fatica si innamora con niente,vita di sempre ma in mente grandi idee.Un giorno in più che se ne va un orologio fermo da un eternità per tutti quelli così come noi da sempre in corsa,sempre a meta’.Storie come amici perduti che cambiano strada se li saluti,storie che non fanno rumore come una stanza chiusa a chiave.Storie che non hanno futuro come un piccolo punto su un grande muro,dove scriverci un rigo ad una donna che non c’è più.Un giorno in più che passa ormai con questo amore che non è grande come vorrei.Un uomo stanco che nessuno ascolterà per tutti quelli così come noi senza trionfi ne’ grossi guai.Storie come anelli di fumo in un posto lontano ,senza nessuno.Solo una notte che non finisce mai.Un giorno in più che se ne va…niente e’ cambiato niente cambierà.Un giorno in più che passa ormai con questo amore che non è forte come vorrei.
Home BLOG L'editoriale di Stefano Scibilia Milazzo, sogni di primavera ai tempi del coronavirus in una città spenta