Erano in quarantena ma volevano tornare a casa, quindi si sono imbarcati sul primo aliscafo disponibile, quello della 6.30, transitando come normali passeggeri dal terminal di Milazzo. Nessun controllo, non certo per l’ora mattutina, ma probabilmente perchè ci si fida troppo delle autocertificazioni. E una volta sbarcati a Lipari, il controllo ha rilevato che i due passeggeri, una coppia originaria delle Eolie, erano in regime di quarantena.
Dopo la pubblicazione della notizia sugli organi di stampa locali, tutti sconcertati ed arrabbiati, ma in pochi ci siamo improvvisamente resi conto di essere vulnerabili, che chiunque può circolare in mezzo a noi e facilitare il contagio; che sono giustificati i divieti emessi a ripetizione dal governo, ma occorre una stretta più vigorosa e pene esemplari, così come sono state chieste dai lettori nei commenti sui social che hanno diffuso la notizia; che i controlli fanno acqua da tutte le parti e nei modelli di autocertificazione si eccede nel chiedere punti da compilare con certosina precisione ma spesso gli stessi moduli rimangono per giorni e giorni, inutilizzati fino a quando chi circola non viene fermato e così sbandiera la sua autocertificazione; che i supermercati sono pieni di clkienti che si recano anche dieci volte al giorno con la scusa di comprare un pacco di sale o una bottiglia di aranciata…
Che la zona rossa chiesta dal SINDACO non deve valere per Messina, ma dopo questo fatto increscioso, per la nostra Milazzo!
Chi ci difende da noi stessi? Dovremmo farlo solo noi stessi, ma non ne siamo capaci.
Ed allora ci meravigliamo se in via Giorgio Rizzo alle 11 si forma una fila di 15 (quindici!!!) macchine perchè nello slargo davanti ad un supermercato un mezzo commerciale sta effettuando le consuete operazioni di fornitura della merce. Facilmente evitabile se al supermercato venisse assegnata una zona di carico e scarico, ma fino a quando le operazione sarano effettuatu in mezzo alla strada (da diversi anni, ma nessuno prima ci aveva fatto caso…) allora si tende ad esagerare e a lanciare grida d’allarme, con il rischio di penalizzare il supermercato stesso!
Manca un sistema di controllo efficiente: sarebbe opportuno registrare in un data base chi viene trovato a circolare, e alla fine della giornata incrociare i dati per verificare se quella persona sia uscita (ammesso che sia stata fermata e controllata) una seconda o una terza volta. Fornire un codice identificativo alle stesse persone controllate (lo si può fare facilmente davanti ai supermercati, visto che le file sono interminabili e per le forze di Polizia è più facile procedere all’assegnazione dei codici). Effettuare dei posti di blocco fermando tutti i veicoli in marcia, visto che è assolutamente impensabile che tutti, indistintamente, escano per fare la spesa: se il rifornimento deve avvenire nei pressi della propria abitazione, per quale motivo le auto devono circolare per lungo e per largo? Per verificare se a Vaccarella ci sono pesci, quando poi i pesci non ti interessano? Per verificare se al supermercato X il prezzo dei biscotti sia più basso rispetto a quelli venduti nel supermertcato Y? In tempo di pace era consentito, oggi non credo che siamo in tempo di pace. Oggi ci siamo resi conto che la situazione è difficile, molto difficile. E noi continuiamo con baldanzosa strafottenza, tipicamente a continuare nei nostri atteggiamenti. Tornando ai due eoliani in quarantena, sarebbe opportuno individuare delle strutture per l’autoisolamento qui da noi, sul territorio. Gli alberghi sono vuoti, se non si trovano altri posti; quindi possiamo cominciare a chiedere quali siano disponibili a mettere a disposizione camere. Controllare gli arrivi alla stazione ferroviaria, al terminal degli aliscafi, allo sbarco delle navi, persino degli autobus. Isolare la città, se vogliamo essere veramente protetti, e se è il caso, DICHIARARE MILAZZO ZONA ROSSA. Sappiamo benissimo che tale richiesta deve essere motivata dal numero dei contagi, ma se i contagiati sono liberi di andarsene in giro senza alcun controllo, l’unica soluzione è quella di vietare l’accesso a Milazzo a chi non ha alcun motivo di recarsi qui!
Probabilmente siamo drastici, ma tutti voi lo siete. meglio esagerare con le misure di sicurezza, ma ciò vale ad evitare i contagi.
Ci dovrebbero rassicurare le dichiarazioni del Sindaco di Lipari, secondo cui per i due passeggeri “la quarantena precauzionale era stata già disposta da seguire a Milazzo. Arbitrariamente si sono imbarcati ma la corsa si è svolta in sicurezza senza condividere a bordo, con altri pochi passeggeri, le aree dell’Aliscafo comunque sanificato come da prassi giornaliera”.
Non è una bella pubblicità per le compagnie di navigazione che a bordo siano saliti, senza alcun controllo, due persone contagiate dal virus: non siamo nei Promessi Sposi, ma la caccia all’untore prosegue, eccome!