La crisi sanitaria ed economica rischia di far proliferare la criminalità e le mafie e arriva da più parti l’allarme.
Presa di posizione anche di Giuseppe Antoci che spera in ancora più forti ed immediate misure di sostegno sia per le famiglie che per le imprese al fine di scongiurare il rischio di usura e di infiltrazioni mafiose.
“In questo difficile momento in cui tanti famiglie e imprenditori sono in forte difficoltà, in un momento in cui le piccole e medie imprese stanno soffrendo un impatto economico devastante per le loro attività, ecco, proprio in questo momento, le mafie sono lì pronte ad intervenire, pronte ad inserire la loro liquidità, pronte ad offrirla attraverso l’usura a coloro che poi, da essa, verranno strangolati e resi schiavi o, semplicemente, offrirla a coloro che poi verranno assoldati nelle varie organizzazioni” – lo dice Giuseppe Antoci Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto ed ex presidente del Parco dei Nebrodi, vittima di un attentato mafioso e salvato dall’intervento degli uomini della scorta della Polizia di Stato.
“Oggi più che mai occorre tenere alta l’allerta – aggiunge Antoci – e condividere in pieno l’allarme del Capo della Polizia Franco Gabrielli e del suo Direttore Centrale Anticrimine Francesco Messina. Occorre supportare le Forze dell’Ordine anche in questo difficile compito e pensare, nel contempo, ad ulteriori soluzioni immediate di ingresso di liquidità nelle tasche delle famiglie e degli imprenditori. Occorre farlo con la massima urgenza, cercando di ristorare le aziende dei mancati introiti tentando, dunque, anche il mantenimento dei posti di lavoro”.
“Facciamolo subito e senza perdere tempo, altrimenti avranno gioco facile. Non possiamo permettere che mentre siamo impegnati a combattere questo maledetto virus, ne proliferi un altro altrettanto violento e devastante che sono le mafie” – conclude Antoci.