Odissea coronavirus, ufficiali milazzesi chiusi in mare

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Odissea senza fine ancora quella vissuta da tre giovani milazzesi ufficiali di navigazione costretti a non poter rientrare.Come nel caso del Primo Ufficiale di Coperta,Antonino Pietrafitta,insieme ai “colleghi d’equipaggio” anche se in rotte diverse:Omar Alberto Laquidara e Alessandro Calabrò.Per Pietrafitta a bordo della nave da crociera”Princess”,adesso ancorata tra la Florida e le Bahamas dal 17 marzo, con gli approvvigionamenti reperiti in un porto dei Caraibi.Non si intravede nessun piano per consentire un ritorno in patria prima di maggio.Riesce a mantenere la calma dopo settimane a bordo e trattenere l’emozione per la distanza dai familiari che lo aspettano a Milazzo.Cosi’ come per Omar Alberto Laquidara,Secondo ufficiale di coperta su un altra nave da crociera la “Costa Victoria”che dal 22 gennaio dopo la tratta Maldive-India,passando da Dubai,sono adesso attraccati non senza difficoltà al porto di Civitavecchia dove non si sblocca la situazione.Stanco e costretto solo a videochiamate con la sua famiglia che lo attende da mesi a Milazzo.Infine il caso di Alessandro Calabrò,Secondo ufficiale di coperta,da sei mesi lontano dalla sua famiglia in ansia per lui,a bordo della petroliera “Alberta Amoretti”che si trova in mare aperto al largo di Cipro con enormi disagi anche per le forniture e nonostante le rassicurazioni della Farnesina rimangono isolati con l’equipaggio.Storie di uomini del mare reclusi che provano su loro stessi l’odissea legata alla pandemia che oltre all’emergenza sanitaria del coronavirus,sperimentano l’odissea di sentirsi come “prigionieri” di una realtà difficile.

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