In un pezzo a firma di Salvo Palazzolo veniva raccontato cosa stava accadendo nel quartiere Zen di Palermo dove alcune famiglie mafiose distribuivano generi alimentari. Con la sua spiccata professionalità, Palazzolo ne evidenziava la particolarità mettendo, di fatto, anche in rilievo quello che per giorni veniva posto come rischio da parte di tanti osservatori. Da lì tutta una serie di insulti social anche da esponenti di famiglie mafiose.
“Ancora minacce ai giornalisti è un fatto gravissimo e stavolta tocca a Salvo Palazzolo. Il suo impegno deve essere sostenuto senza indugi. Tutti coloro che pensano di intimidire o minacciare i giornalisti, solo perché essi raccontano le mafie o fanno inchieste su di esse, devono sapere che lo Stato in tutte le sue forme, non ultimo l’impegno dei suoi cittadini, sarà sempre e con determinazione a loro fianco. A Salvo Palazzolo auguro di continuare il suo lavoro d’inchiesta con la forza e il coraggio che lo ha sempre contraddistinto e che è da vero esempio per tutti. Lo Stato saprà rispondere con forza a questo ennesimo tentativo di fermarlo”– lo dice Giuseppe Antoci Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto ed ex Presidente del Parco dei Nebrodi sfuggito ad un agguato mafioso nel maggio 2016.