Pendolari dello Stretto, gli Ordini dei Medici di Reggio e Messina: “Inaccettabile far pagare il biglietto a chi ogni giorni mette a rischio la propria vita”

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Riportiamo di seguito la lettera congiunta degli Ordini dei Medici di Messina e Reggio Calabria inviata al Presidente della Regione Siciliana e all’assessore Razza, ai Ministeri dei Trasporti e della Salute e dell’Interno e ai Prefetti di Reggio Calabria e Messina in merito ai problemi di traghettamento per i pendolari dello Stretto.

Egregi,
in qualità di Presidenti degli Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi di Reggio Calabria e Messina, degli Infermieri Professionali e dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie, Tecniche, Riabilitative e della Prevenzione, in questo momento storico di globale emergenza sanitaria, non possiamo fare a meno di prestare attenzione a tanti professionisti sanitari che ogni giorno si prodigano a svolgere con determinazione e coraggio la missione cui sono chiamati e che, oltre alle difficoltà organizzative del nostro SSN, oggi si trovano ad affrontare anche l’emergenza nell’attraversare lo stretto di Messina per raggiungere la sede lavorativa.
Precauzionalmente nell’emergenza COVID19, era stato stipulato un accordo con le società di Navigazione Bluferries e Meridiana Lines per far traghettare gratuitamente il personale sanitario con il proprio mezzo, previo rilascio di un pass da parte del rispettivo Ordine professionale.
Successivamente veniva emanato Decreto da parte del Ministero dei Trasporti di concerto con il Ministero della Salute che regolamentava il trasporto marittimo da e per la Sicilia.
Il decreto stabiliva che le società di Navigazione Bluferries e MERIDIANA Lines avrebbero effettuato il trasporto delle merci tra Villa San Giovanni/Reggio Calabria e Messina Tremestieri, mentre la società Caronte & Tourist avrebbe effettuato il collegamento passeggeri e veicolare tra Villa San Giovanni e Messina. Lo stesso decreto prevedeva quattro corse giornaliere comprese nella fascia oraria tra le ore 6.00 e le ore 21.00.
Il tutto senza tenere presente le esigenze dei suddetti operatori che dopo aver passato ore ed ore in ambiente ospedaliero con pazienti COVID19 conclamati, sospetti e non, con rischi annessi e connessi, si trovano anche a dover effettuare una lunga fila per poter attraversare lo Stretto ed a dover scendere dalla propria autovettura per ritirare il biglietto d’imbarco gratuito.
Improvvisamente, la società di Navigazione Caronte & Tourist, ritenendo che il periodo di emergenza sanitaria legata al COVID19 si fosse prolungato al di là di ogni aspettativa, decideva di sospendere tale accordo, consentendo il passaggio dei Sanitari dietro pagamento di euro 22,00 giornalieri per A/R., fermo restando il transito gratuito per i passeggeri pedonali.
E’ certo una proposta discutibile ed inaccettabile far pagare tale somma giornalmente ai professionisti Sanitari che mettono quotidianamente a rischio la propria vita per salvare quella degli altri. L’importanza del passaggio con la propria auto e del non dover passare dal botteghino è legata alla necessità di evitare al massimo i contatti sia per la propria incolumità che per quella delle altre persone; inoltre, è necessario avere una corsia preferenziale per poter raggiungere in tempi brevi il proprio posto di lavoro. Per quanto riguarda poi il pagamento del pedaggio con l’auto sembra veramente eccessivo il prezzorichiesto ad un pendolare giornaliero a cui, tra l’altro e in questo particolare momento, viene richiesto un così grande sacrificio in più a favore della comunità.
Alla luce di quanto descritto, si chiede alle SS.LL. ognuna per le proprie competenze un autorevole intervento ripristinando con urgenza il traghettamento gratuito con proprio mezzi dell’attraversamento per i professionisti sanitari, prevedendo un accesso facile e veloce al passaggio con corsie preferenziali al fine di evitare contagi tra il personale sanitario e altri pendolari. Prevedendo anche un pass che potrebbe essere rilasciato dai rispettivi Ordini professionali che si farebbero carico di garantire la posizione di diritto.
Allo stesso modo proponiamo delle soluzioni alternative:
1. permettere alla Bluferries l’autorizzazione al trasporto anche delle autovetture con soli sanitari;
2. un aiuto da parte delle Istituzioni con un sostegno economico ai vettori di navigazione, utilizzando i fondi destinati annualmente alla continuità territoriale che in questo momento è sospesa in quanto la stessa viene garantita dalle Ferrovie con treni a lunga percorrenza”.

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