“L’estrema esiguità delle corse delle navi traghetto nello stretto di Messina, ridotte dal numero di 78 a soli 8 passaggi giornalieri, sta trasformando quella che sembrava la soluzione del problema in un serissimo elemento di crisi coniugato ad enormi rischi per la salute pubblica: gli assembramenti e il caos che giornalmente caratterizzano gli imbarcaderi di Messina e Villa S.G. non sono più tollerabili. E’ del tutto evidente che l’assoluta ed oggettiva insufficienza delle corse delle navi traghetto non permette il trasporto dei tantissimi pendolari dello stretto, in primis dei numerosi operatori della sanità, che quotidianamente si devono spostare tra le due sponde e che non possono essere considerati carne da macello“ a dirlo sono Ivan Tripodi, Segretario generale UIL Messina, e Pippo Calapai, Segretario generale UIL FPL.
“La società Caronte & Tourist, sin da subito e con grande senso di responsabilità, ha manifestato totale disponibilità ad aumentare il numero delle corse delle navi traghetto. Pertanto, dopo il periodo delle troppe ed inutili sceneggiate che non hanno prodotto nulla di concreto, è giunto il momento di affrontare il problema con serietà ed intelligenza. Non si tratta di ragionamenti teorici sulla “Fase 2” o sulla cosiddetta ripartenza, parliamo di semplicissimo buon senso, caratteristica che alle nostre latitudini appare merce sempre più rara, da applicare nell’odierna fase emergenziale”. Pertanto i sindacalisti reiterano per l’ennesima volta l’accorata richiesta al Presidente della Regione siciliana Musumeci affinchè venga incontro alle esigenze dei lavoratori ed autorizzi l’immediato aumento di almeno una corsa giornaliera “da effettuarsi, a nostro avviso, alle ore 12.00 da Villa San Giovanni per Messina e alle ore 14.00 da Messina per Villa San Giovanni“. “Si tratta di una questione di banalissima ragionevolezza poiché i suddetti orari dell’eventuale corsa aggiuntiva potrebbero garantire la mobilità in corrispondenza con il turno lavorativo pomeridiano che, a partire dagli ospedali, inizia alle ore 13.00 e coinvolge moltissimi lavoratrici e lavoratori della sanità, nonché tantissimi altri pendolari impegnati in molteplici settori lavorativi. Le poche corse delle navi attualmente tabellate costringono i numerosi lavoratori a raggiungere Messina con la corsa delle ore 8.00, obbligando gli stessi, prima di iniziare il turno lavorativo delle 13.00, a permanere inoperosi per parecchie ore, e, allo stesso modo, obbliga chi finisce di lavorare in tarda mattinata a sostare per almeno ulteriori quattro ore, oltre ai tantissimi che rimangono a piedi. Appare, inoltre, urgente la creazione di una corsia preferenziale per l’imbarco/sbarco dei pendolari. Insomma, a partire dal tema dell’indispensabile distanziamento sociale, sta accadendo tutto l’opposto di ciò che si dovrebbe fare per evitare un’ulteriore diffusione del contagio da COVID-19” concludono Tripodi e Calapai, segretario generale UIL FPL.