Tra le tante anomalie dell’ultimo Dpcm di Conte non è passata inosservata la grave situazione economica abbattuta con un pesante deterioramento del sistema commerciale,specialmente per quanto concerne i mercati settimali del comprensorio tirrenico,particolarmente in ginocchio dal colpo inferto della chiusura.Alla preoccupazione che nasce dopo un periodo di fermo lavorativo,peggiorato dall’impossibilità di usufruire delle quotidiane risorse finanziarie,si somma il disagio vissuto nei confronti di altre città,in cui viene consentita la possibilità agli ambulanti di vendere negli spazi consentiti in sicurezza.Emerge quindi la necessità di dare voce a questa categoria di venditori ambulanti di qualsiasi articolo al dettaglio priva di tutele,al ripristino dei mercati rionali,anche degli eventi fieristici e mercatini delle pulci ,per evitare di incorrere a disordini che potrebbero essere conseguenti alla penuria di sostentamento dei piccoli commercianti.Serve espletare quanto prima le formalità per la riapertura del mercato settimanale di Milazzo e Barcellona P.G.,che stando all’ultimo aggiornamento si dovrebbe riattivare dal 1 giugno al pari degli esercizi pubblici,ma resta un incognita difficilmente realizzabile dato l’immobilismo istituzionale.Il sito mamertino al pari di quello del Longano,rivestono un ruolo simbolo dell’economia locale,riferimenti dell’intero hinterland tirrenico che comunque dispongono delle realtà di Villafranca T.,Spadafora,Torregrotta,Gualtieri S.,Terme V. e Lipari,così da dare nuovamente linfa vitale alle città,nel rispetto delle norme di confinamento che evitino assembramenti o afflusso incontrollato,magari con il ricorso ad ingressi monitorati.Le ultime ordinanze di sospensione rallentano una ripresa che tarda ad arrivare per venditori ridotti allo stremo con famiglie a carico,una ripartenza che secondo le associazioni di categoria fissa nella data del 1 giugno la svolta da cui non prescindere al pari degli altri esercizi al pubblico.