1 Maggio a Milazzo: la Uil lo dedica al marittimo suicida

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L’odierna Festa del Primo Maggio indetta a Messina è simbolicamente dedicata a Rutilio Taranto, il 65 enne marittimo di Malfa,che si è zavorrato lasciandosi morire nelle acque del porto di Milazzo.A proporlo,non i sindacati unitari, ma solo la Uil,che ha visto nel gesto di protesta dell’uomo che si è lasciato annegare, l’immagine di una classe, i lavoratori, lasciata ai margini, non solo dalla pandemia, ma da un futuro sempre più nero.Il segretario generale della Uil Messina,Ivan Tripodi ha deciso così di dedicare l’odierna ricorrenza del Primo maggio<<al ricordo e alla memoria del povero ex lavoratore marittimo,partendo da questo deferente omaggio, rivolgiamo un forte augurio a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori e, nella ricorrenza di questa giornata, ribadiamo che il lavoro deve restare protagonista anche e soprattutto in occasione di questo Primo Maggio: perchè il lavoro è la leva fondamentale per restituire una prospettiva credibile al futuro del nostro Paese e per garantire la dignità di tutti i cittadini>>.

Aggiungerei anche una considerazione nei confronti dei giornalisti da due lire che si autoproclamano paladini dell’etica perché non hanno riportato la notizia, ma poi si contraddicono scrivendo l’articolo che riporta il motivo per cui hanno fatto questa scelta, (dando di fatto la notizia a cui dicevano di essere contrari). A questo si aggiunge l’aggravante di screditare gli altri quotidiani, che con professionalità hanno fatto il loro sporco lavoro, perché al contrario della teoria che non si trova scritta in nessun manuale, secondo cui non si dovrebbe parlare di suicidi (fatevi due domande sul perché non l’ha scritta nessuno), la gente ha il diritto di essere informata e di essere a conoscenza di quello che succede.

Premesso che ognuno sul suo giornale scrive ciò che vuole e decide di seguire i principi che desidera, non esiste alcun diritto di dover insultare gli altri quotidiani solo perché adottano una filosofia diversa, poichè tutto ciò non è solamente anti-etico, ma rappresenta anche una colossale caduta di stile. L’epoca del fascismo è finita da un pezzo e la società ha il dovere e il diritto di essere INFORMATA, partendo anche dal presupposto che moralmente ed eticamente noi giornalisti vorremmo dare sempre buone notizie al prossimo. Nella giornata di oggi, ritenuta da sempre la festa dei lavoratori, che quest’anno per via dell’emergenza che stiamo vivendo ha un sapore più amaro, (proprio perché in molti non hanno nulla da festeggiare dato che il lavoro lo hanno perso in questi due mesi), il sacrificio di quest’uomo è diventato la voce di tutti coloro che oggi vivono periodi difficili. Così sono nate le rivoluzioni e in questo modo si sono formati i nostri diritti, tanto per tirare in ballo l’etica.

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