La reazione del mondo sociale è stata pressoché immediata. Ha sconvolto e disgustato tutti l’esternazione violenta, sessista e razzista che l’avvocato cosentino ha pubblicato ieri. Tutti concordi che questi eventi siano segno di un profondo degrado umano della nostra società che troppo spesso reagisce con superficialità, passando ad altro. Le organizzazioni firmatarie, invece, hanno inteso procedere e non lasciar cadere la grave azione proprio perché non si può lasciar correre, la violenza è sempre da condannare e da perseguire, in tutte le forme nelle quali voglia esprimersi. Così per tutta la Regione il tam tam è stato forte, molte organizzazioni hanno firmato il documento di “WWW La Calabria vista dalle Donne” e sono pronte a sostenere tutte le azioni di condanna e repressione di violenza, anche future.
E’ importante sottolineare come associazioni dei professionisti si siano immediatamente pronunciate, ponendo un limite tra la libertà di espressione e il compito che una professione impone. Perché proprio una persona che lavora per la tutela del diritto e l’applicazione della Costituzione ha una più forte colpa nel commettere simili atti. Infatti immediata è stata la reazione della Camera Penale “Avvocato Fausto Gullo” di Cosenza, “non può essere consentito a nessuno di esprimersi con violenza ….si condannano con fermezza i messaggi sessisti….. che servono solo ad alimentare una cultura sessuofoba e che toglie dignità dell’essere umano”.
Il Comitato Pari Opportunità presso l’Ordine degli avvocati di Cosenza ha ugualmente emesso un atto di condanna: “profondo sdegno… allarma ancor di più che un simile linguaggio d’odio venga utilizzato da un avvocato il cui esercizio della professione è volto alla tutela dei diritti della persona” .
Insomma, è la reazione di un mondo che vuole distinguere e mettere un freno all’odio e alla discriminazione espressa soprattutto tramite i social, come se si trattasse di un ambiente libero da regole e dove la civiltà e la legge possono essere accantonate a favore di “like”
Nuovi firmatari:
NOIDONNE Roma, Associazione Sinapsi, Coordinamento donne CGIL Calabria e Camera del Lavoro CGIL di Cosenza, Arci Cosenza, Udi Laureana, Anpi provincia di Cosenza “Paolo Cappello”, Cambi@menti Siderno, Fidapa Cosenza, Immezcla, Jimuel internet Medics for Life, FIDAPA Sezione di Rende, Associazione Gocce di Mamma
Razzismo, turpiloquio, violenza sulle donne sono tappe di uno stesso percorso regressivo, oscurantista e privo di futuro, ma proprio perché “di pancia” bassa, nella speranza che non sia “di testa”, sono azioni capaci di trascinare i più deboli in una deriva pericolosa e facile che mina le basi stesse dello stato democratico.
WWW la Calabria vista dalle donne condanna con forza l’uso dei social network per definire un percorso di banalizzazione del male e delle esperienze. Il post che da stamattina fa il giro dei social e delle messaggistiche istantanee è l’esempio negativo di come si strumentalizzi tutto, anche l’impegno dello Stato ed il dolore di 18 mesi di prigionia, pur di ottenere qualche momento di celebrità sulla pelle e sul corpo delle donne. E a nulla vale il tentativo dell’autore di far passare il tutto come facile satira alla Charlie Hebdo (scritto “Ebdo”). Pezza forse peggiore del buco, svelando un’azione di “testa” più che di “pancia”.
La cosa assume contorni ancora più sconcertanti se si pensa che l’autore è un avvocato per più tempo incaricato di ruoli dirigenziali nell’ amministrazione comunale e provinciale di Cosenza.
Non possiamo restare inermi di fronte alla gravi dichiarazioni di cui sopra e ci riserviamo di valutare ogni azione legale idonea a censurare e sanzionare quanto dichiarato.
In quanto donne ci sentiamo certamente parte lesa in questa vicenda ed agiremo, con ogni mezzo, per la tutela dei diritti di cui ci sentiamo portatrici. Chiediamo inoltre,a gran voce, che il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Cosenza attivi ogni procedura necessaria a sanzionare la gravità di tali esternazioni confidando nella necessaria ed imprescindibile interazione tra tutti i soggetti coinvolti.
Associazioni firmatarie:
What Women Want_La Calabria vista dalle donne; Fimmina Tv ; Centro Women’s Studies Unical ; Cosenza in Comune; Moci; Stella Cometa; Fondazione Lilli; Rete Nazionale Di.Re ; Nate a Sud; Centro Antiviolenza Lanzino, Casco, Eos Arcigay, Futura Calabria; AttivaRende; Verde Binario; Centro Antiviolenza di Paterno Calabro; Sardine Cosenza, la Terra di Piero, Controcorrente, Camera Minorile “G.Mazzotta”, Mammachemamme.